“La condanna di Riccardo Arena ad un anno di carcere (con la ‘condizionale’) con l’accusa di diffamazione ribadisce ancora una volta quanto fuori dal tempo, dalla logica e dalla normativa europea sulla stampa sia il carcere per i giornalisti. Quest’ennesimo episodio deve indurre gli organismi di categoria a sollecitare una riforma urgente per cancellare le pene detentive per i cronisti, divenute ormai intollerabili, dal codice penale”. Lo ha dichiarato il presidente del Gruppo siciliano dell’Unci-Unione nazionale cronisti italiani, Leone Zingales.
“Sono certo – ha aggiunto Zingales – che nei successivi gradi di giudizio Arena saprà dimostrare la propria correttezza professionale che unanimemente gli viene riconosciuta, e per questo ritengo del tutto fuori luogo l’accostamento della sua condanna a quella di altri giornalisti già certificati dalla Cassazione, nel recente passato, come diffamatori”.
“In vicende come queste, che chiamano in causa la libertà di stampa – conclude Zingales -, è sempre bene avere presente la differenza tra libertà di informare e libertà di diffamare, la cui valutazione, in uno Stato di diritto, può essere affidata solo alla magistratura”.