“Quando le posizioni della direzione generale e della presidenza si allontanano è a rischio la governabilità dell’azienda. Spero che i due poteri su cui si basa la politica della Rai ricreino le condizioni per la ripresa della trattativa con Sky, finché non sia palese la convenienza, non solo aziendale ma del sistema televisivo e dell’interesse nazionale, di darla per conclusa”. Le parole sono di Sergio Zavoli, presidente della Commissione di Vigilanza sulla Rai.
Nel giro di una settimana, si sono palesate diverse crepe all’interno del vertice Rai. Quando il vicedirettore generale Giancarlo Leone, giovedì scorso, ha chiesto di votare una delibera di presa d’atto sulla conduzione della fallita trattativa con Sky, tale delibera non è andata in votazione: contrari non solo i consiglieri dell’opposizione e il presidente Garimberti ma anche Angelo Maria Petroni, designato dall’azionista e Giovanna Bianchi Clerici, riconfermata consigliere della Lega Nord. Dietro tale rifiuto, vi è il timore di responsabilità a carico dei consiglieri e quello di una perdita nel bilancio 2009 aggravata dal mancato introito del contratto con Sky.
In Vigilanza, in risposta a una domanda, Leone ha dovuto ammettere che la Rai non ha presentato una controfferta a Sky. È su questo punto che arrivò, a Garimberti, la telefonata di Napolitano, irritato perché, poco tempo prima, i vertici Rai l’avevano rassicurato sulla “serietà” della trattativa con Rupert Murdoch.
Nel frattempo, conferenza stampa che avrebbe dovuto tenere Mauro Masi, lunedì scorso, per spiegare la conclusione fallimentare della trattativa con Sky, è stata annullata.
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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