“La decisione con cui la prima sezione civile del Tribunale di Milano ha riconosciuto illegali i comportamenti ‘anticoncorrenziali’ di Mediaset e Publitalia sugli spot rifiutati dal Biscione a Sky è l’ulteriore conferma che in Italia viviamo in uno stato di conflitto d’interessi permanente”. E’ quanto dichiara il vicepresidente dei senatori del Partito democratico.
“Nel volgere di poche ore abbiamo inoltre scoperto – sottolinea Zanda – che il ricorso del Gruppo Fininvest contro la sentenza del Tribunale di Milano relativa al Lodo Mondadori è accompagnato da una relazione tecnica sottoscritta dai professori Roberto Poli e Paolo Colombo, due professionisti che però sono anche Presidente e consigliere d’amministrazione dell’Eni, gruppo pubblico controllato dal governo”.
“Da ultimo c’è anche la questione delle informative che i direttori dei giornali di sua proprietà hanno fatto pervenire al premier sul video-ricatto contro il presidente della Regione Lazio. Sono quattro macroscopici esempi degli intrecci tra gli interessi personali del premier e le sue funzioni di capo del governo. Intrecci che minano alle radici elementari regole di concorrenza del mercato, comprimono la società italiana e alterano la normale dialettica democratica”.
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Giurisprudenza ZANDA: TRIBUNALE MILANO SU MEDIASET CONFERMA IL CONFLITTO INTERESSI DI BERLUSCONI