”Nuovo week end di straripamento mediato di Silvio Berlusconi e nuovo ricorso di tutte le opposizioni all’Autorità garante per le comunicazioni alla quale chiediamo di calibrare i suoi interventi tenendo conto di questa sua tecnica”. Lo annuncia Roberto Zaccaria, deputato del Pd, rendendo noti i dati delle edizione serali di sabato 16 aprile di Tg1, Tg2 e Tg5 rilevati dal gruppo di ascolto sul pluralismo informativo di cui e’ coordinatore.
”Berlusconi – spiega Zaccaria – ha avuto sul Tg1 un tempo di parola di 52 secondi e un tempo di notizia di 64 secondi.
Bersani ha avuto rispettivamente 36 secondi di parola e 33 sec. di notizia. Il Tg5 ha dato a Berlusconi 91 secondi di parola e 65 di notizia e a Bersani 24 secondi piu’ 10 di notizia. Il Tg2 serale ha dato a Berlusconi 58 secondi di parola e 83 di notizia con Bersani tenuto a rispettosa distanza rispettivamente di 24 e di 50 secondi per parola e notizia. Come se i tre direttori si fossero parlati, nel giorno in cui il leader dell’opposizione ha avuto piu’ spazio ha potuto mediamente godere di un tempo di parola oscillante tra la meta’ ed un terzo del tempo del Premier. In termini di tempo di antenna il rapporto e’ di 6 minuti e 53 contro 2 minuti e 57”. Una situazione analoga, dice ancora Zaccaria, si e’ verificata domenica. ”Prendendo soltanto l’edizione serale del Tg1, dedicata alle deliranti accuse alla magistratura e al ‘pactum sceleris’ di Fini, Berlusconi ha continuato a godere dell’apertura del giornale e di un tempo di parola di 42 secondi e di 1 minuto e 2 secondi di notizia. Fini, principale accusato – conclude Zaccaria – ha avuto solo 12 secondi di notizia e Di Pietro 15 secondi di parola, un secondo meno di Veltroni. Tutta l’opposizione, quindi, ha avuto meno di Berlusconi. Altro che il riequilibrio sollecitato dall’Autorita’!”.
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