Prima battuta di arresto per la cura voluta dall’amministratore delegato Marissa Mayer per rilanciare Yahoo!. Il colosso di Sunnyvale, California, crolla proprio sulla pubblicità, uno dei punti fondamentali del piano di risanamento.
Negli ultimi tre mesi del 2013, Yahoo! ha registrato profitti per 348,2 milioni di dollari, 33 centesimi per azione, da 272,3 milioni, 23 centesimi per azione, dello stesso periodo dell’anno precedente. Gli utili per azione, al netto di voci straordinarie, sono saliti a 46 centesimi da 35 centesimi, meglio delle stime degli analisti ferme a 38 centesimi.
I ricavi invece sono scesi del 5,9% a 1,27 miliardi di dollari.
Al netto di costi per acquisizione, il dato è stato di 1,2 miliardi di dollari, in linea con il consensus. Tuttavia a pesare sono stati gli introiti da pubblicità pari a circa il 41% del giro d’affari complessivo: sono scesi del 5,6%, a 491 milioni, contro attese per una flessione del 5%. Un brutto colpo per il colosso Internet.
Ma a non convincere gli analisti è anche l’outlook per i prossimi mesi. Per il trimestre in corso, il gruppo si aspetta utili al netto di voci straordinarie tra i 130 e i 170 milioni di dollari, ben sotto le attese del mercato. Le vendite sono attese nell’intervallo 1,06-1,1 miliardi di dollari contro stime per 1,08 miliardi. In attesa dei conti, arrivati a mercati chiusi, Yahoo! ha chiuso la seduta di ieri in rialzo del 4,28% a 38,22 dollari. Nell’after-hours il titolo ha corso non appena sono stati pubblicati i conti, ma poi ha cambiato rotta arrivando a perdere fino al 5%. Da inizio 2013, le azioni Yahoo! sono più che raddoppiate, soprattutto grazie alla spinta di Alibaba, il gigante dell’e-commerce cinese in cui Yahoo! ha una quota del 24%, che ha visto i ricavi crescere del 51% su base annua.