Potrebbe essere annunciata nella prima settimana d’agosto la ventilata fusione tra Wind e 3 Italia. Quali sono le conseguenze della maxi-operazione per i consumatori e gli altri operatori mobili?
Quello tra Wind e 3 Italia è un matrimonio che s’ ha da fare. Vimpelcom e Hutchison Whampoa, le compagnie a cui fanno capo i due operatori mobili, stanno definendo i dettagli della maxi-operazione che potrebbe mettere in discussione la leadership di Telecom Italia. La nuova struttura avrebbe 30 milioni di clienti con ricavi pari a 6,4 miliardi di euro. E supererebbe l’ex monopolista con una quota di mercato pari al 33,3% contro il 32,1% di Telecom. Secondo le ultime indiscrezioni la fusione potrebbe essere annunciata la prossima settimana. Per agevolare l’operazione si parla di un aumento di capitale di 2 milioni di euro e del coinvolgimento di un altro investitore. Ma Telecom non resta alla finestra. Inwit, la società che gestisce le sue infrastrutture, sarebbe pronta a mettere sul piatto una lauta offerta per le torri in eccedenza della newco. Della fusione beneficeranno i consumatori? La riduzione del numero di operatori sul mercato potrebbe essere un freno alla competitività tra gli stessi. Telecom, Vodafone e la newco avrebbero poco interesse a farsi la guerra per i prezzi. Di conseguenza toccherebbe agli utenti mettere mano al portafoglio. Ci sarebbe meno spazio anche per gli operatori virtuali. D’altra parte le due compagnie, unendo le forze, potrebbero migliorare l’efficienza dei propri servizi. E soprattutto realizzerebbero importanti risparmi sui costi. Telecom e Vodafone hanno dato il loro placet all’operazione. Per entrambe potrebbe essere un’occasione per nuovi investimenti (vedi Inwit) o per attrarre altri azionisti. Ricapitolando, si tratta di un accordo vantaggioso per Wind e Tre, che potrebbe essere utile anche agli altri due operatori del settore. Per i consumatori, però, benefici immediati si avrebbero (forse) in relazione alla qualità dei servizi offerti, ma non per quanto riguarda le tariffe.