E’ finalmente stato ufficializzata la fusione tra Wind e 3 Italia. Il deal rappresenta la più grande operazione di m&a in italia dal 2007. L’annuncio dell’operazione è stato dato da Jean Yves Charlie, a.d. di Vimpelcom controllante russa di Wind, nel corso della conference call con gli analisti sui risultati semestrali La nuova società sarà una joint venture 50-50 tra Vimpelcom, controllante di Wind, e Hutchison, che controlla 3 Italia.
La nuova struttura ha 30 milioni di clienti. Supera Telecom con una quota di mercato pari al 33,3% contro il 32,1% dell’ex monopolista. Sono attese sinergie di 5 miliardi di euro. La nuova società sarà valutata poco meno di 22 miliardi di euro, 14 miliardi da Wind e 8 miliardi da Hutchison. La joint venture paritetica che porta alle nozze di Wind e 3 Italia porta in dote da parte della casa madre Hutchison 200 milioni di ‘cash’. 3 Italia è libera da debito mentre Vimpelcom apporta Wind con i suo debito attuale. Gli accordi prevedono inoltre un lock up di un anno, durante il quale nessuno potrà scendere sotto il 50% mentre dopo tre anni i soci possono appellarsi a un meccanismo di ‘acquisto/vendita’. Non è previsto alcun aumento di capitale.
La nuova società sarà guidata da Maximo Ibarra, attuale amministratore delegato di Wind. Vincenzo Novari, attuale a.d di 3 Italia, sarà nominato come consulente senior per l’Italia di CK Hutchison ed entrerà nel cda della JV Holdco dopo il completamento dell’operazione. Dina Ravera, Coo di 3 Italia, guiderà il processo di integrazione di fusione e rimarrà in un ruolo operativo di alto livello nella nuova società. Stefano Invernizzi, attuale Cfo di 3 Italia, diverrà direttore finanziario della joint venture. Il cda sarà composto da sei consiglieri, tre di nomina Hutchison e tre Vimpelcom, il presidente del consiglio di amministrazione ruoterà tra le due società madri ogni 18 mesi e avrà un voto decisivo su alcune questioni fondamentali di business. L’operazione è soggetta all’approvazione degli organi regolamentari e dell’Antitrust europeo.
Della fusione beneficeranno i consumatori? La riduzione del numero di operatori sul mercato potrebbe essere un freno alla competitività tra gli stessi. Telecom, Vodafone e la newco avrebbero poco interesse a farsi la guerra per i prezzi. Di conseguenza toccherebbe agli utenti mettere mano al portafoglio. D’altra parte le due compagnie unendo le forze possono migliorare l’efficienza dei propri servizi.