Wikipedia è in crisi. Scarseggiano i volontari che si impegnano ad aggiornarne la versione italiana. I numeri sono impietosi: da un picco di quasi 4mila utenti, s’è passati a poco più di 2mila editor.
La crisi dell’enciclopedia in rete, la più consultata del mondo e che ha mandato in soffitta i vecchi e polverosi volumi, è vera. E, probabilmente, confermerà che alla vecchia Treccani non si può rinunciare così facilmente. Stando a quanto riportano, ormai da tempo, diversi osservatori, è la facilità con la quale si reperiscono informazioni su questo o quell’argomento ad aver appiattito il dibattito e favorito, sussurra qualcuno, la perdita di autorità da parte di tecnici ed esperti dei vari settori. Tuttavia è innegabile che siano alcuni errori, taluni marchiani, a fare di Wikipedia un ottimo strumento che, però, paga il fatto di essere compilato da una comunità di persone che, non sempre, hanno titoli e capacità richiesti a un enciclopedista.
Si tratta, forse, della prima flessione di un autentico gigante del web. In un’epoca in cui appaiono imbattibili, i muri di gomma dei byte iniziano a risentire di affaticamenti dovuti al cambiamento delle dinamiche (vedi l’avvento dei social) e alla stanchezza dei toni, sempre esasperati, dei dibattiti che si sviluppano in rete. Anche nelle communities di Wikipedia.
Marina Pisacane