“Una breccia nel muro del silenzio dopo gli appelli della Federazione Nazionale della Stampa Italiana alla politica per iniziative di riforma condivise a sostegno dell’editoria. Avevamo detto che su questo terreno c’è urgenza in materia per azioni comuni della politica, dell’industria dell’informazione e dei giornalisti, soggetti tutti impegnati appena due giorni fa in un confronto proprio nella sede della Fnsi.
Le prese di posizioni di oggi del Presidente della Fieg Boris Biancheri, degli Onorevoli Giulietti, Bonaiuti e Carra riconoscono questa esigenza condivisa e indicano la praticabilità di una strada legislativa inopinatamente non maturata nella legislatura anticipatamente conclusa, proprio alla vigilia della valutazione parlamentare di un processo di riforma.
Avevamo considerato basi di un primo intervento il Ddl Bonaiuti, sotto il governo Berlusconi, e ipotesi utile ad avviare un rinnovamento dell’iniziativa dello Stato nel settore il Ddl Levi, durante il governo Prodi.
L’industria dell’editoria e il lavoro professionale che deve garantire qualità e democrazia dell’informazione hanno necessità di pulizia e regole che cancellino dal panorama dei beneficiari di contributi pubblici pirati e imbroglioni di varia specie, di meccanismi qualificanti che considerino primario il rispetto da parte delle aziende della dignità del lavoro e dei contratti, di un welfare per il settore uguale agli altri ambiti produttivi e non scaricato impropriamente sui versamenti previdenziali dei lavoratori, di semplificazioni normative, di assi di intervento nitidi per un vero mercato che assicuri pluralismo.
La Fnsi sollecita le forze parlamentari – e ancora di più lo farà con energia all’indomani del voto – a dare segnali immediati e concreti di fiducia per un settore di vitale rilievo democratico, fondamentale per lo sviluppo del Paese.”