Cambiano i vertici di due asset cruciali. La concessionaria per la pubblicità e l’operatore di rete avranno nuovi dirigenti. L’ad della Sipra, Aldo Reali, ha recepito la sfiducia dei vertici e si è dimesso. La Lei pronta a sostituirlo. Gubitosi si autonomina presidente della concessionaria. Al vertice di Rai Way Roberto Sergio “ad interim”. Nel cda dell’operatore di rete Balestrieri, Rocchi e lo stesso Gubitosi. Cambia la direzione di Rai Fiction. Possibile unione di Rai News e Televideo per creare un unico canale di informazione. Domani se ne parla in cda. Santoro: «Non basta tagliare. Servono nuove iniziative».
Ma andiamo per ordine.
La Sipra è in crisi da mesi (forse anni). E per la Rai i soldi degli spot sono necessari quanto il canone. Il cda della concessionaria scade a fine 2012. E un riassetto era nell’aria. Non sarà solo un cambio di nomi. Il dg della Rai vorrebbe collegare la gestione delle reti alla relativa raccolta pubblicitaria. Ecco che per il nuovo cda della Sipra dovrebbe essere composto dai direttori delle 3 reti principali, Rai1, Rai2, Rai3. Si tratta, rispettivamente, di Mauro Mazza, Pasquale D’Alessandro e Antonio Di Bella. Ora i direttori di rete potranno “toccare con mano” gli spot che inonderanno (si spera) le loro reti. E magari scegliere e poi valutare in prima persona i risultati. In ogni caso per il 2012 si tratta di limitare i danni. Il miliardo ipotizzato ad inizio anno è ormai una utopia da mesi. Già i dati del primo trimestre parlavano chiaro. Si suppone un calo del 20% sulla previsione iniziale. Il che significa circa 100 milioni di euro in meno. Anche i buoni ascolti degli Europei non hanno evitato un “disastro” finanziario.
Inoltre, sempre per la Sipra, sarebbe previsto un dg con ampi poteri. Ecco che l’attuale amministratore delegato, Aldo Mancino, potrebbe essere sostituito da un altro montiano, oppure “catechizzato” a dovere da Gubitosi. Il tutto, dicono alcuni, per limitare il potere della Lei. L’ex dg della Rai sarebbe troppo berlusconiana.
Ma il giro di nomi continua. L’ormai ex presidente della Sipra, Roberto Sergio, andrebbe a ricoprire lo stesso ruolo in Rai Way, sostituendo Francesco Di Domenico. Ma si tratta si un incarico temporaneo. Per Sergio si dovrebbe liberare la direzione delle Relazioni Esterne. In quel posto c’è un altro dirigente, Guido Paglia, in attesa di pensione. E con la nuova gestione non ci saranno più incarichi post-congedo.
Ricambio anche in Rai Way. Oltre a Sergio, il cda dovrebbe essere composto da Luigi Rocchi (attuale direttore delle Strategie Tecnologiche), Luca Balestrieri e Stefano Ciccotti (entrambi già in Consiglio) e dallo stesso Gubitosi. L’ex ad di Wind avrebbe così la terza carica effettiva.
E vista la probabile ristrutturazione gestionale, Rai Way non dovrebbe più essere venduta, ma valorizzata, in attesa del già preannunciato passaggio, nel 2015 ad una nuova tecnologia: lo standard Dvb-T2.
Ma il giro di nomi non finisce qui. Cambierà anche la presidenza di Rai Fiction: Fabrizio del Noce, che attualmente ricopre questo ruolo, dovrebbe andare in pensione. Al suo posto Eleonora Andreatta, figlia di un noto politico della Dc.
Probabile anche l’accorpamento tra Televideo e Rai News. Della fusione se parla da tempo. L’obiettivo è quello di creare un’unica rete all-news, diretta da Corradino Mineo (attuale responsabile di Rai News), sul modello di Sky e Mediaset. In tal modo si ottimizzerebbero le risorse e si diminuirebbero i costi. Per l’Usigrai si tratta di una cosa «buona e giusta». Tuttavia la “sintesi” va organizzata bene e con l’approvazione delle redazioni.
Tuttavia comandare nell’aera intrattenimento e informazione sarà più difficile. Gubitosi e la Tarantola possono fare come vogliono nelle tecnostrutture tipo Sipra. Ma la parte editoriale, che consiste nell’informazione e nell’intrattenimento spetta alla maggioranza del cda.
In tutto ciò non manca un giudizio di un esperto del settore. Parliamo di Michele Santoro. Forse il creatore di Servizio Pubblico ha il dente avvelenato per non essere stato scelto come dg della Rai. O forse perché guarda la situazione dalla sponda di La7, con cui ha firmato un accordo. Fatto sta che il conduttore di Servizio Pubblico lesina dubbi.
Per il teletribuno servono nuove strategie editoriali e non tagli indiscriminati. «Gubitosi e Tarantola “devono dirci dove vogliono rischiare. Sull’informazione, sullo spettacolo? Su quale terreno vogliono investire per guadagnare. Si occupino del rilancio, non solo dei tagli». E anche sui nomi Santoro ha qualche obiezione: «La Andreatta è competente, ma non ha l’esperienza per dirigere Rai Fiction».
In ogni caso, non si può essere tacciati di pessimismo se si afferma che i dirigenti, per quanto bravi possono poco, se non hanno (o non vogliono) rilanciare i contenuti.