VORAGINE FINANZIARIA IN RAI: POSSIBILE PERDITA DI 200 MILIONI A FINE ANNO

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Persi 129 milioni nel primo semestre. Crolla la pubblicità: -72 milioni. Gli ascolti non si “traducono” in spot. Capitolo nomine: Camillo Rossotto nuovo direttore finanziario; la Escaplon sostituisce Guido Paglia alla guida delle relazioni esterne. Gubitosi: non c’è un piano esuberi, ma per i dirigenti solo stipendi flessibili.
Peggio delle previsioni. I conti del bilancio del primo semestre, approvato ieri dal cda Rai parlano chiaro: -72 milioni di pubblicità; altri 57 milioni di perdite sparse. Ecco che si arriva a 129 milioni.
Eppure i dati di ascolto sono relativamente buoni. Certo, i canali generalisti stanno soffrendo una progressiva erosione degli ascolti. Tuttavia la Rai ha mantenuto la sua leadership: 40,3% nel giorno medio e il 41,/% in prima serata. Ma, per usare il gergo calcistico, è un predominio sterile. La squadra Rai, o meglio la concessionaria per la raccolta pubblicitaria, la Sipra, non ha concretizzato. La raccolta degli spot è calata del 14%. Una quota superiore al -9,7% che ha subito, in media, il mercato nazionale complessivo (la concorrente Mediaset ha perso “solo” l’11%). E la percentuale aumenta considerando i primi 3 canali: -16,3%. Tra i generalisti Rai2 ha il predominio negativo: -24%. Molto male anche Radio Rai: -19%. Qualche soddisfazione arriva dalla rete. Il web cresce del 23%. Tuttavia il ritorno economico è ancora relativamente scarso: inferiore a 4 milioni di euro. Vanno abbastanza bene anche alcuni canali tematici. In particolare Rai4 e RaiPremium, orami stabili oltre l’1%.
Il canone Rai, aumentato di 1,5 euro e passato e 112 euro ha fruttato 876 milioni. Sono i costi esterni sono diminuiti di circa 60 milioni. Stabile il costo del personale: 516 milioni di euro.
Ma alla fine dei conti, essendo calati del 32,5% gli altri ricavi, il “rosso” del primo semestre arriva a 129 milioni. Si tratta di un peggioramento di circa 178 milioni di euro rispetto al 2011. E per fine anno le cose andranno, probabilmente, peggio. «Il perdurare della difficile situazione del mercato pubblicitario – si legge nel documento finale del Cda – fa prevedere un secondo semestre anch’esso in perdita anche se di entità minore rispetto al primo. La perdita per l’anno si dovrebbe pertanto attestare nell’intorno dei 200 milioni di euro».
Quanto mai sbagliate furono le previsioni dell’ex dg Lei, fatte il 29 febbraio scorso in Vigilanza: «Chiuderemo in pareggio». Fu facile profeta il consigliere del Pd, dimissionario a inizio 2012, Nino Rizzo Nervo. Egli sconfessò subito la Lei. Anche per Giulietti e Vita hanno recentemente battezzato quella previsione come «irresponsabile».
E la Rai non solo non ha pareggiato, ma ha scontato anche quell’attivo “fittizio” di 4,1 milioni conquistato nel 2011. Il risultato finale ha incluso voci di incasso “ottimistiche” e pagamenti posticipati con “spensieratezza”.
Forse la vecchia dirigenza sperava di ottenere qualche risultato in più dagli Europei. I diritti tv sono costati 101,5 milioni. In effetti il risultato in termini di audience c’è stato. E la permanenza degli azzurri fino alla finale ha dato una mano. Ad esempio Italia-Germania ha realizzato l’80% di share. Ma a quanto pare gli ascolti non si sono “trasformati” in pubblicità e quindi in milioni di incassi.
Nel primo semestre la Sipra ha portato a Viale Mazzini 435 milioni di spot. Mentre nel 2011, anno privo di competizioni sportive internazionali l’incasso ha superato i 500 milioni.
Dunque non resta che correggere ancora una volta le previsioni per la fine del 2012. Dal miliardo sperato (quasi una utopia) si è arrivati, dopo i dati trimestrali della Sipra, a 900. Ora, al netto di miracoli, è probabile che si scenda nell’ordine degli 800.
Non a caso sono stati “decapitati” i vertici della Sipra. Ora è Gubitosi che la guida. Il dg è alla ricerca di un ad esterno specializzato nelle relazioni commerciali coi clienti. Per quanto riguarda l’incarico di ad, dato alla Lei, questo sembra alquanto “fittizio” (bisognava darle comunque una poltrona).
Il dg Gubitosi sembra determinato nel riorganizzare la Rai. E a responsabilizzare ogni singolo dipendente. Infatti, come a scritto La Repubblica, ha mandato i grafici con i conti dell’azienda a tutti gli oltre 13 mila dipendenti. Un invito alla consapevolezza e alla responsabilità.
Ieri durante l’approvazione del bilancio semestrale, il dg ha nominato 2 dirigenti. Si tratta di Camillo Rossotto e Costanza Escaplon. Il primo sarà il nuovo direttore finanziario (carica che ha ricoperto il dg ad interim). Rossotto vanta una lunga carriera in Fiat e ha lavorato insieme a Gubitosi. La Escaplon sarò il direttore delle relazioni esterne al posto del pensionando Guido Paglia. Anche la Escaplon ha lavorato con Gubitosi, ma alla Wind.
C’è da precisare che essendo due nomine tecniche (direttore finanziario e relazione esterne) non è stato necessario il consenso del cda. Quindi Gubitosi ha deciso tutto lui. Al massimo si sarà consultato con la Tarantola. I due tra l’atro sembrano ragionare all’unisono.
Ma in ogni caso per ristrutturare la Rai ci vuole ben altro che qualche nomina. Infatti il dg ha intenzione di rendere flessibile lo stipendio dei dirigenti. Già il suo contratto e quello della Andreatta hanno una parte fissa e una variabile. Buone notizie per i dipendenti “semplici” e per i giornalisti all’estero: rispettivamente non è previsto un piano per gli esuberi e le sedi estere non saranno impoverite.
Vedremo.

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