Vodafone ha denunciato Telecom Italia in sede Civile per abuso di posizione dominante. Nello specifico si tratterebbe di “una serie di condotte abusive poste in essere tra il 2008 e il 2013 che avrebbero rallentato lo sviluppo della concorrenza nei mercati di rete fissa”. L’iniziativa è diretta conseguenza della condanna antitrust da 103 milioni e 794mila euro comminata a Telecom lo scorso maggio. “Telecom Italia ha abusato […] della posizione dominante detenuta nella fornitura dei servizi di accesso all’ingrosso alla rete locale e alla banda larga, ostacolando l’espansione dei concorrenti nei mercati dei servizi di telefonia vocale e dell’accesso ad internet a banda larga”, si leggeva nel comunicato AGCM.
Vodafone chiede 1 miliardo di euro di risarcimento e fa riferimento a un periodo di abusi più ampio – l’Antitrust si è concentrata su fatti avvenuti tra il 2009 e 2011.
“L’inchiesta Antitrust riguardava pratiche con cui Telecom riduceva i margini di profitto della concorrenza (margin squeeze) nel mercato business. Le nostre accuse riguardano invece anche il mercato residenziale“, ha spiegato Vodafone a La Repubblica.
“Il mancato sviluppo della concorrenza nella rete fissa ha causato il forte ritardo dell’Italia nella banda larga, che oggi è agli ultimi posti in Europa per diffusione della banda larga fissa, e ha danneggiato i consumatori che non hanno potuto beneficiare dell’effetto della competizione sui prezzi né di servizi Internet avanzati”. In pratica secondo l’operatore gli stessi consumatori ne sarebbero usciti danneggiati. Telecom Italia è accusata di aver ostacolato sistematicamente l’accesso di Vodafone all’infrastruttura di rete impedendole di competere nell’offerta di servizi di telefonia fissa e di accesso ad Internet. Il tutto facendo pagare prezzi eccessivi e discriminatori per i servizi all’ingrosso di accesso alla rete. Infine si parla di una strategia di “retention” aggressiva “con offerte mirate e selettive e attraverso l’illecito sfruttamento di informazioni in proprio possesso”. Sotto accusa i cosiddetti “ko tecnici” che avrebbero consentito all’ex monopolista di rifiutare 5 milioni di attivazioni dei concorrenti su un totale di 10 – 15 milioni. In realtà Vodafone sostiene che si sia trattata di una strategia per il mantenimento dei clienti. Telecom Italia ovviamente è di diverso avviso, prova ne sia che ha già fatto ricorso al Tar del Lazio contro la multa Antitrust. Per quanto riguarda Vodafone sostiene di poter “dimostrare la assoluta correttezza dei propri comportamenti”.
“Vodafone, d’altra parte, non è nuova a iniziative di concorrenza attraverso cause legali. Vale la pena di ricordare che una simile pretestuosa iniziativa avviata negli anni scorsi da Vodafone con richieste economiche roboanti (oltre 800 milioni di euro) nei confronti di Telecom Italia, si è poi definita con un nulla di fatto e nessun esborso per la società”, si legge nella nota ufficiale Telecom.