Nuove mosse nella partita a scacchi tra Vivendi ed Elliott per il controllo di Telecom. Il fondo americano ha depositato la lista dei propri candidati al Cda per l’assemblea del 4 maggio. Questi i nomi proposti da Elliott: Fulvio Conti, Massimo Ferrari, Paola Giannotti De Ponti, Luigi Gubitosi, Dante Roscini e Rocco Sabelli, Alfredo Altavilla, Paola Bonomo, Lucia Morselli, e Maria Elena Cappello. Non è un caso, secondo molti addetti ai lavori, che siano tutti manager italiani e indipendenti.
In precedenza il Cda di Tim aveva votato a maggioranza per l’illegittimità dell’integrazione dell’ordine del giorno dell’assemblea del 24 Aprile, in cuisi sarebbe dovuto votare sulla sostituzione di sei consiglieri. E’ arrivata subito la risposta del fondo americano, che ha ritenuto questa decisione un cinico tentativo di Vivendi di evitare un’assunzione di responsabilità e rinviare il voto degli azionisti. Il Cda ha replicato di avere intenzione di intraprendere ogni azione legale a tutela degli interessi della società. Infine alcuni consiglieri indipendenti ( Ferruccio Borsani, Lucia Calvosa, Francesca Cornelli, Dario Frigerio e Danilo Vivarelli) si sono opposti alla decisione del Cda, affermando la sussistenza di un conflitto di interessi. I consiglieri hanno fatto notare che l’ordinamento prevede l’impugnazione da parte del collegio sindacale delle delibere del cda ma non conosce l’ipotesi inversa. “Non si è mai visto un cda, hanno evidenziato i consiglieri, contestare le decisioni di chi deve vigilare su di lui. Si presenta come un monstrum non solo sul piano processuale ma anche sul piano sostanziale in ordine al normale articolarsi dei rapporti interorganici”
Vivendi è l’azionista di maggioranza di Telecom: detiene il 24% del capitale azionario. Attualmente il Fondo Elliott ha l’8%, ma può arrivare al 13% grazie a varie opzioni. Molto importante in questa contesa azionaria sarà Assogestioni, associazione nella quale si sono raggruppate le principali società di gestione del risparmio aventi un ruolo in Telecom. I fondi saranno liberi di votare per uno o l’altro contendente. Incerto anche il ruolo della Cassa Depositi e Prestiti, che intende entrare nel capitale di Telecom per poter procedere allo scorporo della rete fissa da Tim. La Cassa vorrebbe, poi, effettuare la fusione della rete con Open Fiber. Alleati importanti del Fondo Elliott sono sicuramente i fondi stranieri che si sono affidati a proxy advisor, come Iss e Glass Lewis, che hanno raccomandato di votare a favore della revoca dei consiglieri di Vivendi. La gestione di Telecom da parte della compagnia francese viene ritenuta infatti più un peso che una risorsa .
L’era della regia unica sta per volgere al termine: l’Agcom mette nel mirino la gestione…
Maurizio Gasparri coglie la palla della sanzione Ue a Meta per ritornare sulla vicenda web…
Stangata Ue a Meta: Mark Zuckerberg dovrà pagare 800 milioni, per la precisione sono 797,…
Una recente risoluzione del Parlamento europeo, che alleghiamo, si è espressa sullo Stato di diritto…
Se ne parla tra sette giorni: mercoledì 20 novembre è convocata la commissione parlamentare di…
Manovra, Forza Italia scende in campo per tutelare e sostenere il pluralismo dell’informazione. E lo…