Due disegni di legge che vogliono accompagnare e integrare l’esame del decreto sul riordino dei contributi all’editoria varato nei giorni scorsi dal governo. A presentarli sono stati Giuseppe Giulietti alla Camera e Vincenzo Vita in Senato, che oggi ne hanno illustrato i contenuti in una conferenza stampa organizzata insieme a Mediacoop a Palazzo Madama. Vita e Giulietti, insieme ai rappresentanti delle diverse realtà cooperative e locali presenti, hanno sottolineato come “non c’è più tempo da perdere” perché “c’è un dramma in corso”: “Siamo di fronte a una diga che sta crollando e che interessa un centinaio di testate”, ricorda Vita auspicando che la commissione Affari costituzionali del Senato, da dove comincerà l’esame del decreto predisposto dal governo, definisca un testo base in Comitato ristretto, a partire naturalmente dal documento pensato dal sottosegretario Paolo Peluffo ma tenendo conto delle proposte contenute nel ddl presentato dal Pd (a firmarlo è stato anche il senatore dell’Idv Elio Lannutti, mentre il ddl alla Camera raccoglie firme più “trasversali”). Giulietti sottolinea come le proposte fatte oggi vogliono anche “evitare che la discussione fosse fatta solo sull’iniziativa del governo, come se non ci fosse stato anche prima un movimento di riforma” del settore. “Noi non diciamo a Monti e Peluffo di fermarsi – continua il portavoce di Articolo 21 -, si parta immediatamente, il decreto si può votare in sede legislativa, naturalmente emendabile in alcune sue parti”, ma la premessa fondamentale è questa: “Si deve dichiarare che c’è la copertura finanziaria, e non solo per quest’anno”. Il senatore Vita del Pd si dice “disponibile al confronto con il governo” e spera in una rapida approvazione del decreto (oltre a “un’accelerazione” per la delega prevista) ma ricorda quelle che sono le priorità assolute per cooperative e piccole realtà del settore: la “certezza” nell’erogazione dei contributi (“va ripristinato il diritto soggettivo tolto da Tremonti”) e “un’integrazione delle risorse”: attualmente si arriva a circa 120 milioni di euro a disposizione ma “anche per una sussistenza in semipovertà”, sottolinea Vita, “ne servono almeno 155”. E per recuperare fondi, nel ddl presentato in Senato si indicano anche “alcune vie che si potrebbero seguire”, come ad esempio “un aumento dei canoni di concessione per le tv nazionali” sia analogiche sia digitali, “che in Italia sono bassissimi”, conclude Vita.
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