Aver violato la privacy dei bambini su Youtube costerà 200 milioni di dollari al colosso dei media web, Google.
Il busillis ruota attorno alla raccolta di dati, senza il consenso dei genitori, dei ragazzini al di sotto dei tredici anni che hanno compulsato i video della famosa piattaforma. A promuovere l’azione contro il colosso di Mountain View è stato un gruppo di associazioni a tutela della privacy che ha fatto valere le leggi americane. Queste impongono l’illiceità della raccolta dati sui minori senza che i genitori abbiano dato il loro consenso.
Si viaggia, dunque, verso un patteggiamento da centinaia di milioni di dollari. Ma, a quanto pare, il timore dei consumatori è che, nonostante l’esborso, Google non smetta la pratica che, evidentemente, rappresenta un’entrata economica tale da indurre a credere che, per le casse della società multimediale, 200 milioni di dollari sia una cifra alquanto contenuta.
Marina Pisacane