La Commissione europea ha inviato oggi alla Spagna un parere motivato per mancato rispetto delle regole della direttiva “Televisione senza frontiere” sulla pubblicità televisiva.
Questo procedimento d’infrazione, iniziato nel luglio 2007, si basa su un rapporto di vigilanza effettuato in Spagna in due tempi, tra il 1° maggio e il 30 giugno 2005 e poi su un campione di una settimana al mese da luglio 2005 a luglio 2006. Tale procedimento ha rivelato che i grandi canali spagnoli di televisione pubblica e commerciale superano ampiamente e in modo regolare il limite di 12 minuti di spot pubblicitari e di televendite per ora.
La direttiva “Televisione senza frontiere”, per tutelare gli spettatori contro interruzioni pubblicitarie eccessive, impone che: “Tutti gli spot pubblicitari e di televendita, che siano definiti spot di telepromozione o servizi promozionali o in altro modo ancora, devono essere contabilizzati nei 12 minuti per ora di orologio”.
Secondo la Commissione, la nozione di spot pubblicitario è interpretata in modo eccessivamente restrittivo dalla Spagna, con la conseguenza che numerose pubblicità abituali nel paesaggio audiovisivo spagnolo (micro-spazi di pubblicità, spot di telepromozione, pubbliredazionali, ecc.) eludono attualmente il tetto dei 12 minuti l’ora d’orologio stabilito nella direttiva e beneficiano di un altro limite stabilito dalla normativa nazionale (17 minuti di pubblicità l’ora).
La Commissione ha inviato una lettera di messa in mora alla Spagna l’11 luglio 2007. Le autorità spagnole hanno risposto il 31 ottobre 2007 ma non hanno accettato di conformare la loro interpretazione della direttiva a quella della Commissione. La decisione adottata giunge quattro mesi dopo l’entrata in vigore della nuova direttiva sui “Servizi audiovisivi senza frontiere” (dell’11 dicembre 2007) che mantiene e conferma il tetto dei 12 minuti l’ora di spot pubblicitari e di televendita.
La direttiva “Televisione senza frontiere” è stata adottata nel 1989 ed è stata rivista una prima volta nel 1997 . Il 13 dicembre 2005 la Commissione ha proposto una nuova revisione della direttiva al fine di tenere conto della rapida evoluzione delle tecnologie e del mercato dei servizi audiovisivi, come le trasmissioni video su richiesta, la televisione mobile, i servizi audiovisivi trasmessi dalla televisione digitale. Il 24 maggio 2007 il Parlamento e il Consiglio hanno raggiunto un accordo politico. La nuova direttiva sui servizi audiovisivi è entrata in vigore il 19 dicembre 2007. Gli Stati membri devono recepire queste nuove disposizioni nella loro legislazione entro il 19 dicembre 2009.
Fabiana Cammarano
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