La conferenza dei capigruppo di Senato e Camera convocata domani pomeriggio per sbloccare lo stallo sulla nomina del giudice costituzionale e del presidente della commissione di vigilanza Rai rischia di produrre un nuovo rinvio in mancanza della convocazione ad oltranza del Parlamento. Lo dice a Radio Radicale la vicepresidente del Senato Emma Bonino. ”Dopo molto lavoro e grazie alla collaborazione politica di Bocchino e di Malan, di Zanda, di Bersani e di Casini – spiega Bonino – abbiamo raggiunto la maggioranza assoluta dei deputati e senatori a sostegno della richiesta della convocazione ad oltranza sia per l’elezione del giudice costituzionale che del presidente della vigilanza Rai. Un risultato politico di tutto rilievo non privo di polemiche all’interno del Pdl visto che malamente Cicchitto e Quagliarello hanno ‘bacchettato’ l’iniziativa di Bocchino e di Malan come iniziativa personale, non ricordando che la stessa Costituzione assicura agli eletti l’esercizio della propria responsabilità senza vincolo di mandato. Mi auguravo che le tante adesioni potessero convincere Pannella a smettere lo sciopero della sete, ma così non è stato”. ”Domani è prevista la riunione dei capigruppo di Senato e Camera ma da quanto riesco a capire il rischio di un ulteriore rinvio non si può dare per evitato – prosegue Bonino -. Ci restano poco più di 24 ore per lavorare ad iniziative politiche che portino domani allo sblocco dello stallo e l’unico sblocco possibile, come dicono i 500 parlamentari, è che i presidenti di Camera e Senato convochino ad oltranza fino a voto utile”.
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