Da domani, intanto, i presidenti di Camera e Senato hanno deciso di convocare a oltranza la Commissione di Vigilanza sulla Rai e l’ Assemblea congiunta di Camera e Senato per sbloccare le mancate elezioni del presidente della Commissione e del giudice mancante al plenum della Consulta. E’ questo l’esito della riunione comune dei capigruppo di Camera e Senato di ieri.
Le posizioni restano tuttavia quelle di partenza. Ha ribadito Veltroni: il Pdl indichi un candidato alla Corte costituzionale che il Pd si impegna a votare ma poi eleggano Leoluca Orlando alla presidenza della Vigilanza. Il problema e’ che la maggioranza ha candidato il deputato Gaetano Pecorella alla Consulta, un nome che non piace all’opposizione. Come quello di Orlando, per la Vigilanza, non e’ gradito alla maggioranza.
Sulla candidatura di Pecorella, Pd e Idv ricordano che proprio la Consulta ha bocciato nel gennaio 2007 la normativa sull’inappellabilita’ delle sentenze di proscioglimento (la cosiddetta ”legge Pecorella”) approvata nella legislatura 2001-2006. In particolare, i giudici costituzionali avevano dichiarato illegittimo l’articolo 1 della legge, nel punto in cui escludeva la possibilita’ del pubblico ministero di proporre appello contro le sentenze di assoluzione in primo grado.
Ecco perche’ Antonello Soro, capogruppo del Pd alla Camera, pur confermando la volonta’ di convergere per l’elezione di un giudice della Consulta su una figura di alto profilo proposta dai gruppi parlamentari di maggioranza, ha detto di ritenere ”non opportuna” la candidatura di Pecorella.
Ancora piu’ netta la posizione di Antonio Di Pietro, Idv: ”Non voteremo Pecorella perche’ e’ sotto processo per aver tentato, secondo l’accusa, di favorire un latitante attraverso la corruzione di un testimone e sopratutto perche’ e’ l’avvocato difensore dell’imputato Berlusconi”.
Nel corso della Conferenza dei capigruppo, secondo alcune indiscrezioni, gli esponenti dell’opposizione avrebbero riconosciuto la professionalita’ e l’autorevolezza di Pecorella ma facendo notare come nel caso in cui venisse rinviato a giudizio un componente della Consulta, quest’ultima dovrebbe riunirsi per decidere sull’autorizzazione a procedere: sarebbe la prima volta nella storia della Repubblica.
La replica di Italo Bocchino e Gaetano Quagliariello, vice presidenti del Pdl alla Camera e al Senato, sembra non lasciare margini a ulteriori trattative: se Pd e Idv reputano non opportuna la candidatura di Pecorella alla Consulta, per la maggioranza la candidatura di Orlando alla presidenza della Vigilanza Rai e’ piu’ che inopportuna.
Dopo la decisione di Fini e Schifani di convocare a oltranza il Parlamento a iniziare da domani, la giornata di oggi resta quella decisiva per trovare una soluzione. I presidenti di Camera e Senato hanno preso atto che a conclusione della riunione congiunta dei capigruppo di Montecitorio e Palazzo Madama sono emersi ”nuovi elementi positivi pero’ non ancora concludenti”. Se le candidature di Orlando e Pecorella dovessero essere confermate, si potrebbe assistere a uno ”scambio” tra maggioranza e opposizione. Orlando risulterebbe eletto con i soli voti dell’opposizione (la maggioranza si asterrebbe) e Pecorella con i soli voti della maggioranza.