Categories: Giurisprudenza

VIDEOMESSAGGI POLITICI IN TV: RAO (UDC), AGCOM HA FATTO CHIAREZZA

”Nessuno contesta a Berlusconi la possibilità di realizzare videomessaggi da destinare a siti internet e convention di suoi sostenitori. Il problema è che questo sembra essere diventato il principale mezzo di comunicazione utilizzato dal Premier, che così finisce per ‘costringere’ i telegiornali a servirsene in abbondanza. Per fortuna, però, ormai l’Agcom ha fatto assoluta chiarezza, spiegando che è possibile diffondere videomessaggi di soggetti politici e istituzionali all’interno dei telegiornali e dei programmi di approfondimento ”solo in casi eccezionali di rilevante interesse pubblico e nel rispetto di modalità tali da non incidere sul pluralismo dell’informazione’. Pertanto, siamo certi che d’ora in poi, per non incorrere in sanzioni gravissime, i telegiornali si asterranno dal trasmettere videomessaggi e Berlusconi dovrà escogitare altre modalità di comunicazione. Anche alla luce delle ultime perfomance dal predellino davanti al Tribunale di Milano, le idee non gli mancheranno di certo”. Lo afferma il capogruppo dell’Udc in Commissione di Vigilanza Rai, Roberto Rao.
Ricordiamo brevemente le condizioni che operatori dell’informazione radiotelevisiva devono osservare per la diffusione dei “videomessaggi” di soggetti politici e istituzionali nel corso dei programmi di informazione:
a) I videomessaggi possono essere trasmessi nel corso dei telegiornali solo in via eccezionale e laddove strettamente connessi con l’attualità della cronaca, rispondendo a primarie esigenze informative di rilevante interesse pubblico.
b) I videomessaggi – qualora rivestano una durata particolarmente lunga, comunque superiore a tre minuti – non possono essere trasmessi nella loro integralità nel corso del telegiornale e non possono essere trasmessi in tutte le edizioni giornaliere del medesimo telegiornale.
c) I videomessaggi non possono essere riproposti nei telegiornali dopo 48 ore dal verificarsi dell’evento.
d) Di norma, la diffusione del videomessaggio nel telegiornale deve essere accompagnata da commenti di altri soggetti onde assicurare un confronto dialettico al fine della libera e consapevole formazione delle opinioni degli ascoltatori.
e) Allo stesso fine di cui alla lettera d), la diffusione di videomessaggi nei programmi di approfondimento informativo deve sempre avvenire nell’ambito di un confronto dialettico.
f) Nel corso della campagne elettorali non possono essere trasmessi videomessaggi al’interno dei telegiornali e dei programmi di informazione, al fine di evitare confusione ontologica con i messaggi politici autogestiti così come disciplinati dalla legge n. 28 del 2000 e dai relativi regolamenti attuativi.

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