Videolina acquisisce Sardegna 1. Con l’acquisto si spera di salvare i posti di lavoro della prestigiosa tv sarda. E l’Assostampa isolana promette di tenere altissima la guardia sul fronte. Ma c’è ancora un’altra questione a tenere banco. Si tratta di quella relativa al pluralismo da difendere in quanto le due aziende, per lungo tempo, sarebbero state concorrenti.
L’acquisizione è avvenuta, come riferisce la stampa locale, alla seconda asta dopo che la prima era andata deserta. Ancora non sono stati resi noti i termini dell’acquisizione né la cifra per cui Videolina ha acquisito Sardegna 1. La vicenda si gioca adesso su due fronti. Quello dei lavoratori e l’altro sul pluralismo. Assostampa sarda ha promesso di dedicare grande attenzione sull’evoluzione della vicenda. E ha licenziato una nota in cui ha promesso di vigilare su quanto accadrà. La storia di Sardegna 1 è intricata. Culminata, nel 2014, con una lunga battaglia tra lavoratori e dirigenza. Sullo sfondo una campagna di licenziamenti contestatissima e una stagione di proteste vibranti.
Assostampa ha spiegato. “L’editore di Videolina, proprietario anche dell’Unione Sarda, con l’acquisizione della tv Sardegna 1 rafforza la propria posizione nell’editoria di informazione isolana, già estremamente significativa. La liceità di questa operazione, compatibile con i limiti di legge per le concentrazioni nell’editoria locale, non ne cancella gli oggettivi, potenti effetti politici, con la riduzione dei margini di pluralismo e di concorrenza fra testate, in un territorio che non può augurarsi l’oligopolio informativo, anche per aver conosciuto in passato la realtà del monopolio editoriale e i suoi effetti”.
E ancora. “Ma a meritare una riflessione è anche il fatto che tale acquisizione sia avvenuta attraverso un’asta giudiziaria che in prima battuta non aveva visto alcun partecipante e in seconda uno soltanto. I giornalisti e i tecnici che ancora lavorano per Sardegna 1, e quelli che anni fa una insopportabile campagna di licenziamenti trasformò in disoccupati e creditori, oggi hanno in misura diversa tra loro motivo di sollievo, ma fino all’ultimo sono stati a un passo dal ritrovarsi nelle condizioni dei loro colleghi della tv gallurese 5 Stelle, spenta dai debiti senza che l’imprenditoria locale avesse l’intuizione, l’orgoglio o il senso di responsabilità di scommettere su un rilancio”.
Quindi Assostampa ha promesso. “Il sindacato dei giornalisti non può sostituirsi al legislatore né all’imprenditoria: continuerà insieme ai propri iscritti a vigilare sulla completezza dell’informazione, sollecitando la Giunta regionale al confronto su una riforma della legge sull’editoria che valorizzi i passi avanti fatti nel campo dell’online e faciliti nell’interesse dei cittadini la composizione di un panorama informativo più ampio e ricco”.
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