“Le risposte puntuali arrivate da Governo e Parlamento sono un oggettivo segno di sostegno alla speranza e un richiamo all’imprenditoria onesta e seria a fare ora per intero uno sforzo supplementare di progettualità e di innovazione”. Sono le parole con cui il segretario generale della Federazione Nazionale della Stampa Italiana, Franco Siddi, commenta l’approvazione delle norme che “dispongono la pianificazione della spesa straordinaria per i prepensionamenti dei giornalisti, che spalma i fondi fino al 2019 (pari ai cinque anni di ‘scivolo’ massimo attribuibile a chi ne abbia titolo)”, con cui “prende definitivamente corpo il decreto Lotti per le urgenze e il rilancio dell’industria dell’informazione e del lavoro giornalistico”. Il provvedimento, diventato oggi definitivo con atto legislativo attraverso un emendamento introdotto nella legge per la Pubblica amministrazione, spiega Siddi, “si accompagna e va letto con il decreto del Sottosegretario all’editoria, Luca Lotti, che individua e attribuisce le risorse previste dalla legge di stabilità per il sostegno e la ripresa del settore”. Con i due atti “si ricompone pienamente il quadro delle determinazioni, assunte dal Governo anche alla luce del Protocollo d’intesa siglato a Palazzo Chigi tra lo stesso Sottosegretario, la Fnsi, la Fieg e l’Inpgi, all’indomani dell’intesa sul rinnovo contrattuale, per la definizione delle iniziative di sostegno e rilancio del settore editoriale per il triennio 2014-2016”. Di “particolare rilievo”, prosegue Siddi, “le misure per l’occupazione contenute del decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, che prevedono l’abbattimento per tre anni del 100% dell’aliquota contributiva per i contratti a tempo indeterminato e del 50% per i contratti a tempo determinato”. Tali misure “si coniugano con le norme di legge approvate definitivamente oggi dalla Camera, laddove, per ogni dieci prepensionati è obbligatoria l’assunzione di tre nuovi giornalisti, con decadenza del beneficio pubblico qualora i prepensionati siano chiamati a continuare l’attività anche con contratti di collaborazione con la stessa testata o con un’azienda diversa che faccia capo allo stesso gruppo editoriale”. “Passo dopo passo e con sostanziale rispetto della tempistica concordata, gli impegni assunti in questi mesi da tutti i soggetti in campo (Istituzioni, Federazione editori, Federazione della Stampa e Inpgi) stanno andando in porto”.
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