Ben presto sarà possibile inoltrare un semplice messaggio o un insieme di documenti che denunciano un grave disagio sociale a giornalisti cosiddetti “d’assalto” che utilizzeranno le notizie per aprire indagini sui casi da trattare.
Tutto questo grazie ad un’associazione non profit, chiamata “Irpi” che sta per “Investigative Reporting Project Italy”. E che, grazie all’ausilio dello staff di GlobaLeaks, si attiverà nel pieno rispetto della privacy. Basterà collegarsi al sito apposito, Irpileaks, allegare documenti e segnalazioni, in pieno anonimato. E poi affidarsi all’opera di approfondimento che i cronisti collegati al portale, potranno portare avanti.
Quindi, nei prossimi mesi dovremo aspettarci che famosi giornalisti, grazie alle segnalazioni di privati cittadini (che non vogliono uscire allo scoperto), avvieranno inchieste e servizi capaci di portare alla cattura di pericolosi malviventi o di porre fine a ingiustizie dovute a scarso senso civico o, ancora, al mancato intervento delle autorità competenti.
E’ ovvio che, nei casi più gravi, le segnalazioni saranno immediatamente diffuse alle forze all’ordine che non possono avere il controllo di tutto il territorio e che, avranno così, un motivo in più per fare accertamenti ed, eventualmente, intervenire.
Un’esperienza simile è già operativa negli Stati Uniti dove ci sono alcuni quotidiani e periodici come il New Yorker che insieme a StrongBox, dedicano uno spazio open per gli utenti on line, che intendono denunciare un misfatto senza essere citati.
Per connettersi a Irpileaks, per motivi di sicurezza, bisognerà utilizzare un pacchetto software, il Tor Browser Bundle, che consente un reindirizzamento riservato attraverso sistemi di onion routing.
Dopo aver installato Tor, sarà poi necessario seguire le istruzioni fornite da Irpi perché il sistema non è disponibile attraverso i convenzionali motori di ricerca.