Editoria

Via libera a direttiva copyright, tutte le reazioni

Con l’annuncio, è ufficiale: la direttiva Copyright è stata recepita dall’ordinamento nazionale italiano: le reazioni, nel pomeriggio di ieri, si sono affollate. Tutti esultano e si aspettano grandi cose dalla normativa. La comunicazione del governo, affidata al sottosegretario Amendola, ha comportato decine di reazioni, dai giornalisti fino agli editori, passando per la Siae. L’attesa di importanti novità è il minimo comune multiplo che accomuna sigle e organizzazioni diverse. Nonostante le posizioni differenti, per tutti il recepimento della direttiva Copyright rappresenta un traguardo importante. Molto atteso dalla politica nazionale e da quella comunitaria. E, infatti, il commissario Ue Thierry Breton aveva avvisato tutti: la Commissione avrebbe vigilato sui recepimenti nazionali.

Cnog: “Con direttiva copyright finalmente giusta remunerazione”

Il consiglio nazionale dei giornalisti ha esultato. “E’ un risultato importante per tutto il settore dell’editoria il via libera da parte del Cdm del decreto legislativo che recepisce la normativa europea sul diritto d’autore che impone la giusta remunerazione per chi produce contenuti giornalistici successivamente sfruttati dal web”. Il presidente Carlo Verna ha spiegato. “Esprimiamo apprezzamento nei confronti del sottosegretario all’Editoria Giuseppe Moles, a cui dobbiamo gran  parte del decreto in oggetto”. E dunque. “Riteniamo necessario però che tale risultato sia prodromico di una nuova legislazione per il giornalismo, sulla quale il confronto è indifferibile. Se il giornalismo è l’ossigeno per la democrazia, norme che ne favoriscano la qualità, dalla riforma dell’accesso alla professione, all’equo compenso, al contrasto delle querele bavaglio, sono indispensabili”.

Fnsi: “Buona notizia, bene Moles”

Tra le reazioni, anche quella della Fnsi che ha commentato con favore il recepimento della direttiva Copyright. Il segretario generale Raffaele Lorusso ha spiegato. “Il recepimento della direttiva europea sul Copyright è una buona notizia per tutto il settore dell’editoria. Viene introdotto il principio, che ha rappresentato il punto centrale della battaglia del sindacato dei giornalisti sia a livello europeo sia a livello nazionale, che chi utilizza i contenuti frutto degli investimenti delle imprese e del lavoro dei giornalisti non potrà più farlo senza alcun corrispettivo, ma dovrà riconoscere una giusta remunerazione”. E dunque. “Va dato atto al sottosegretario con delega all’editoria, Giuseppe Moles, di aver messo a punto un impianto normativo che potrà garantire di più e meglio il lavoro dei giornalisti, dando agli editori certezze sulle entrate”.

“Aprire una stagione di confronto su precariato”

Lorusso ha affermato. “Adesso, possa partire una stagione di confronto che abbia al centro la valorizzazione del lavoro giornalistico e la lotta al precariato. Nelle misure di sostegno e negli interventi di carattere finanziario a sostegno del settore già varati, così come fra quelli inseriti nello schema della prossima legge di stabilità, il lavoro giornalistico è il grande assente”. Dunque il segretario Fnsi ha proseguito. “Continuare a stanziare risorse per il settore consentendo alle imprese di prescindere dalla tutela del lavoro e di continuare ad allargare l’area del precariato e dello sfruttamento è inaccettabile perché si condanna una generazione di giornalisti a non avere un futuro. Per questo, resta ferma la richiesta al governo di convocare le parti sociali a un tavolo permanente per l’editoria per affrontare le numerose criticità irrisolte, a partire dalla definizione dell’equo compenso per i giornalisti”.

Mogol (Siae): “Ho vinto la mia battaglia”

Esulta la Siae. Che si intesta la vittoria sulla battaglia per il recepimento della direttiva Copyright. Il presidente Giulio Rapetti “Mogol” ha affidato a una nota la sua soddisfazione. “Accolgo con grande soddisfazione la notizia del recepimento della Direttiva Copyright. Ringrazio il governo e il parlamento per la loro attenzione e sensibilità nei confronti della tutela dei diritti degli autori e degli editori. Il mio grazie va in particolare al ministro della Cultura Dario Franceschini per l’impegno con cui ha sempre sostenuto l’urgenza di proteggere il lavoro dei creativi adattando la legge sul diritto d’autore all’ambiente digitale contemporaneo”. Mogol ha poi sottolineato. “Sin dal primo giorno del mio mandato in Siae ho combattuto per arrivare a questo momento. I giganti della rete paghino quello che usano. Loro hanno i miliardi ma noi abbiamo avuto ragione. Ora abbiamo le armi per combattere la battaglia successiva: ottenere per gli autori un compenso veramente equo”.

Levi (Aie): “Recepimento direttiva segna fine di un percorso lungo”

Grande soddisfazione è stata espressa anche dall’associazione italiana editori. Ricardo Franco Levi, presidente Aie, ha ringraziato le istituzioni. E ha affidato a una nota le reazioni sua e degli editori alla direttiva copyright. “Il recepimento della direttiva copyright da parte del governo, avvenuto ieri con un decreto legislativo, segna la fine di un lungo percorso, dapprima con il coinvolgimento di tutte le istituzioni europee (Commissione, Parlamento e Consiglio) e poi in Italia con un intenso dibattito in sede parlamentare e di Governo”. Levi ha poi aggiunto. “Un percorso che ci ha impegnati con le nostre proposte fin dall’inizio, quasi sette anni fa con i primi studi di impatto della Commissione europea. Le nuove tecnologie hanno ridisegnato i consumi culturali e, con essi, la fruizione delle opere coperte da diritto d’autore. In questo contesto, la Direttiva europea e il suo recepimento in Italia segnano un punto di riferimento significativo nel rapporto tra i titolari dei diritti e le piattaforme web attraverso cui i cittadini accedono alle opere dell’ingegno”.

 

Luca Esposito

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