I contributi all’editoria e gli incentivi per auto ed elettrodomestici (compresi i computer) sono solo alcuni dei ‘nodi’ rimasti irrisolti con il testo della Finanziaria (A.C. 2936-A) che si avvicina a grandi passi alla sua approvazione definitiva (il via libera della Camera è previsto entro questa settimana e poi si prevede un rapido passaggio in Senato).
Per quanto riguarda l’editoria, la Finanziaria cancella il diritto soggettivo dei giornali di idee, di cooperative e di partito a percepire dal 2010 i contributi diretti previsto dallo Stato. Ma il ministro dell’Economia, Giulio Tremonti, si prepara già ad una parziale retromarcia e si è impegnato davanti al presidente della Camera, Gianfranco Fini, e ad alcuni direttori di quotidiani a “salvaguardare le testate che hanno una tradizione storico-culturale”.
Certo è che Tremonti ha tenuto a precisare che “va trovata una soluzione perché ci sono testate che non hanno alcuna ragion d’essere se non quella di prendere soldi”.
Intanto l’iter del disegno di legge va avanti. Domani comincerà la discussione degli emendamenti presso l’Aula della Camera, compresi quelli che mirano ad incrementare il fondo per l’editoria. Speriamo che non venga posta la questione di fiducia: verrebbe, in questo modo, vanificato ogni tentativo di modificare il testo prima del passaggio al Senato.