Serve un accordo condiviso. Una proroga bloccherebbe tutto. Fiducia a Monti. Stima alla Lei e a Maccari. Cappon e Leone? Due ottimi manager.
All’insegna del compromesso Antonio Verro, consigliere Rai in quota Pdl. In un’intervista al Corriere della sera il pidiellino dice la sua.
Secondo Verro l’insistenza di Bersani per cambiare la Gasparri, pena la non partecipazione al rinnovo del cda, è inutile. «Se Bersani insiste sulla linea di non voler partecipare al rinnovo del Cda, vedo solo una nostra proroga, non per una scelta, ma secondo le regole del codice civile».
Per Verro lo scontro politico “duro” porterebbe soltanto un danno alla Rai. Inoltre cercare di cambiare la Gasparri significherebbe «darsi tempi lunghissimi. I problemi della Rai non si risolvono sforbiciando da nove a cinque i consiglieri. Ci ricordiamo i Professori?», ammonisce Verro citando una non felice gestione “accademica” del servizio pubblico.
Per il consigliere azzurro le cose non stanno così male, come vuol fare credere il Pd che descrive la Rai come «una specie di Grecia alla deriva. Falsissimo. Chiuderemo un bilancio in pareggio, abbiamo ottimi ascolti e un’eccellente qualità media di prodotto, restiamo la principale azienda culturale del Paese», rassicura Verro.
Per il pidiellino bisogna far funzionare al meglio la Gasparri «per designare un capo d’azienda forte, dotato di autentici poteri e di deleghe adeguate. Basta intendersi».
Probabilmente Verro si intenderà con Monti. Anche il premier non sembra intenzionato a stravolgimenti, anche perché “braccato” dal Pdl. Il Popolo della libertà ha ancora la maggioranza in Vigilanza e farà di tutto per non perdere preziose poltrone.
Questo significa che Monti sarà costretto ad agire nelle pieghe della normativa esistente. Anche l’ipotesi del commissariamento pro tempore è inattuabile in quanto non contemplata dal Codice civile (il commissariamento è possibile solo se l’azienda, a partecipazione pubblica, va in deficit per tre anni consecutivi e quest’anno la Rai mostra un bilancio in pareggio).
Verro ha fiducia in Monti in quanto «non dovendosi confrontare col consenso, trova le sintesi giuste tra gli interessi particolari ma nell’interesse generale».
E riguardo il dg? Verro glissa sulla vicinanza della Lei a Berlusconi e al Pdl, ma difende il suo operato. «Lorenza Lei ha fatto molto bene, ha coniugato il rigore economico con la qualità e gli ascolti mantenendo in equilibrio i conti».
Per il futuro? Il consigliere spende buone parole per Claudio Cappon, già due volte dg Rai, «un tecnico bravo, capace, ha fatto molto bene il direttore generale, ha grande esperienza nel campo della finanza». Lodi anche per il giornalista e dirigente d’azienda Giancarlo Leone, «un personaggio di notevole spessore culturale, legatissimo al Servizio pubblico, che ha operato assai bene in vari settori».
Per Verro i due manager sarebbero convenienti anche perché già interni all’azienda, «fatto non secondario, anche in termini di semplice contenimento dei costi».
Verro conclude da vero mediatore sopra le parti auspicando una scelta nell’interesse del Paese.
Non può mancare la puntatina su Minzolini. Il giornalista domanda sull’eventuale reintegro al Tg1. Il pidiellino “risponde” con un attestato di stima a Maccari e con un apprezzamento al contratto «che prevede la possibile rescissione anticipata e senza penali per la Rai». Affermazione fin troppo diplomatica.
Egidio Negri