“Lunedì saremo con molte aspettative al tavolo degli stati generali dell’editoria, al presidente Conte e al sottosegretario Crimi, che li prospettano, preannunciamo di essere pronti a scavalcarli nel proporre cambiamenti”. Lo dice Carlo Verna, presidente dell’Ordine dei Giornalisti che prepara l’appuntamento decisivo per il futuro della stampa e dell’informazione italiana. Un summit che non è privo di qualche ombra: “Siamo però preoccupati per la questione Inpgi, che sembrava avviata verso una soluzione utile, condivisa e pacifica che avrebbe anche aperto a margini di evoluzione del rapporto fra giornalisti e comunicatori. Confidiamo in un urgente ripensamento, perché il tempo scorre inesorabile e una risposta in un contesto di crisi epocale appare urgente”.
C’è un altro importante tema che per l’Odg non è negoziabile: “Al tavolo poi solleciteremo anche una moratoria ai tagli alla piccola editoria – afferma Verna -, non perché la questione vada congelata,ma semplicemente perché non ci sia pregiudizio prima di una decisione complessiva. Così come siamo schierati dalla parte degli editori televisivi delle emittenti locali i cui contributi sono stati bloccati al 2016 dal governo in via cautelativa per alcuni ricorsi al TAR che interessano pochi soggetti. Operando in questo modo si mettono a rischio centinaia di posti di lavoro e l’esistenza stessa di tante tv che operano sul territorio. Anche in questo caso chiediamo all’esecutivo un’azione che sia in grado di sbloccare le erogazioni dei fondi previsti dalla legge”.
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