Giornalisti finiscono insultati e minacciati in rete per avere svolto il loro lavoro. Avevano documentato la presenza di una bandiera nazista in una proprietà dei Campolongo Maggiore, nel Veneziano. Tanto è bastato per farli diventare bersaglio di una vera e propria mobilitazione, con la famiglia interessata che si è letteralmente presentata sotto l’abitazione di un consigliere comunale che si era intestato la battaglia politica.
Il caso è stato denunciato dal Sindacato veneto dei giornalisti in una lunga nota: “Due giornalisti colpevoli di aver fatto il loro mestiere di cronisti: ed ecco minacce e insulti di marca nazifascista. Ai due colleghi, una de il Gazzettino, l’altro de La Nuova Venezia, la solidarietà di Ordine e Sindacato giornalisti del Veneto. Cui si aggiunge anche quella del cdr dei quotidiani veneti Gnn”.
E ancora: “Succede a Campolongo Maggiore in provincia di Venezia. Una famiglia che non nasconde il suo credo hitleriano e mussoliniano e che lo ostenta in maniera visibile a tutti, issando in giardino la bandiera del Terzo Reich. E lo fa guarda caso a ridosso del 2 giugno Festa della Repubblica. Alcuni cittadini si indignano, il caso approda in consiglio comunale, attraverso il consigliere di opposizione Stefano Molena – segretario della locale sezione Pd – e diventa una notizia rilanciata sui quotidiani locali. Fino a rimbalzare a Roma con prese di posizione, fra gli altri, dei parlamentari Pellicani e Fiano”.
E dunque: “Gli irriducibili non senza mugugni abbassano il vessillo, e lo sostituiscono con quello della Repubblica ma Serenissima. Fino a ieri. Quando al Leone di San Marco viene affiancato ancora lo stendardo hitleriano. Il Gazzettino oggi lo segnala ed ecco le intimidazioni: i componenti del nucleo familiare si presentano sotto casa di Molena, lo insultano e lo minacciano e lo accusano di nascondersi dietro i giornalisti: “tanto sappiamo dove abitano” gridano facendo il loro nome con tanto di epiteti volgari”.
Ma non è tutto: “L’attacco “squadrista” dura una decina di minuti con frasi e aggettivi irripetibili e a nulla serve l’invito ad abbassare i toni fatto più volte da Molena preoccupato per la madre inferma ultranovantenne che abita con lui. I tre se ne vanno solo quando l’esponente del Partito democratico prende il cellulare per chiamare i carabinieri. Quindi Molena, passata la paura, si reca alla stazione dell’Arma della vicina Campagna Lupia e presenta dettagliata denuncia, non prima di aver avvisato i due cronisti. I quali, inutile dirlo, sono piuttosto preoccupati della piega della vicenda anche perché la famiglia in questione pare non sia nuova a esplosioni di violenza”.
Il comitato di redazione dei quotidiani Gnn Gedi del Veneto ha affidato a una nota la sua solidarieta: “Il comitato di redazione dei quotidiani veneti Gnn esprime solidarietà e vicinanza al collega collaboratore della Nuova Venezia oggetto di minacce assieme a una collega del Gazzettino per aver fatto il proprio dovere: documentare la brutta vicenda della bandiera nazista che ha sventolato per giorni sui tetti di Campolongo Maggiore. Le minacce sono arrivate a un consigliere comunale del paese veneziano che aveva denunciato la vicenda e che ha presentato regolare denuncia per le intimidazioni e minacce subite.
Il comitato di redazione dei quotidiani veneti ricorda che quando un giornalista fa bene il proprio lavoro e denuncia condotte antidemocratiche non merita insulti ma stima da colleghi e lettori. Perché l’Italia democratica e antifascista la difendono anche i giornalisti con la schiena diritta nel loro quotidiano lavoro”.
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Fumata bianca ad Askanews: l’assemblea dei giornalisti dà il via libera alla proposta di prepensionamenti.…
Facendo seguito alla nostra circolare n. 25/2024 segnaliamo che con Decreto del Capo del Dipartimento…
Le cose cambiano, tutto scorre direbbe Eraclito. Sono passati meno di cinque anni dal 2020,…
Le associazioni degli editori europee sono pronte a ingaggiare battaglia contro Google. Per il caso…
Google “spegne” la stampa europea. C’è un test, che fa da preludio a una precisa…