Vendite on line: nuovi interventi per un corretto sviluppo del mercato

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L’Antitrust, a seguito dell’avvio di un procedimento istruttorio, ha adottato un provvedimento cautelare nei confronti della società Tecnomaster.Biz S.p.A. che svolge attività di vendita on line di apparecchiature elettroniche per telecomunicazioni e di altri componenti attraverso il sito https://www.tecnomaster.biz/. In particolare è stato ordinato al professionista di sospendere ogni attività diretta alla vendita di prodotti non disponibili nonché all’addebito anticipato di corrispettivi per beni che non risultino in giacenza nei magazzini del professionista o che non siano comunque pronti per la consegna.

Tecnomaster.Biz dovrà comunicare l’avvenuta esecuzione di quanto disposto nel provvedimento di sospensione entro 10 giorni dal suo ricevimento.

L’intervento si inquadra in una più ampia strategia volta ad assicurare il corretto ed equilibrato sviluppo delle vendite on line anche attraverso l’organica repressione di fenomeni quali la mancata consegna della merce ordinata e regolarmente pagata dai consumatori, l’ostacolo al rimborso – ove richiesto – nonostante numerosi reclami e la divulgazione di informazioni false e contradditorie in merito al reale stato degli ordini di acquisto nonché alle effettive tempistiche di consegna degli stessi.

Provvedimenti analoghi sono stati recentemente assunti  nei confronti delle società Rocket S.r.l., Phone S.r.l. ed Infotel S.r.l. operanti rispettivamente attraverso i siti triveo.it, moontech.it e infotelitalia.com.

Tale attività s’inserisce nell’ambito del monitoraggio organico sul settore dell’e-commerce che ha visto, nell’ultimo triennio, lo svolgimento di 56 procedimenti, 18 dei quali – relativi ai casi più gravi –  si sono conclusi con l’accertamento delle violazioni contestate e l’irrogazione di  sanzioni per complessivi € 3.100.000,00, mentre per 4 società, nei confronti delle quali erano stati ipotizzati illeciti meno gravi, l’Autorità ha accettato e reso obbligatori gli impegni presentati. Infine 34 operatori, aderendo all’invito dell’Autorità a superare carenze rilevate dall’esame dei rispettivi siti internet, sono intervenuti modificando i contenuti informativi degli stessi in modo da renderli conformi alle previsioni del Codice del Consumo.

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