Il fondo Equinox, che aveva formato una cordata con Clessidra per l’acquisto della controllata di Timeida, si ritira dall’affare. In lizza, a questo punto, restano il fondo Clessidra e la Cairo Communications, la quale è anche la concessionaria per la pubblicità di Timedia. La cessione, tuttavia, rimane sempre a forte rischio. E Telecom Italia potrebbe essere costretta, alla fine, a ricapitalizzare la sua controllata, allontanandosi così dall’obiettivo della riduzione del debito.
Dunque la vendita della controllata Telecom, che possiede La7, il 51% di Mtv e 3 multiplex nazionali, si fa sempre, di giorno in giorno, sempre più difficile.
In effetti già prima del ritiro del fondo guidato da Salvatore Mancuso le trattative erano rimaste in alto mare.
Clessidra ed Equinox avevano messo sul piatto 300-330 milioni di euro per l’intero pacchetto: reti e frequenze. Mentre a Cairo interessavano solo le prime (La7 e Mtv) e per averle sarebbe arrivato a sborsare circa 100 milioni, ma al netto dei debiti e usufruendo anche di un prestito dalla stessa Telecom. Queste offerte, però, non hanno accontentato Franco Bernabé. Il quale ha sempre affermato che non avrebbe svenduto Timedia a quelle cifre. E quindi le trattative nell’ultimo Cda si sono arenate, nell’attesa del nuovo Consiglio di amministrazione in programma il prossimo 7 febbraio, giudicato da tutti, quello risolutore. Nel bene e nel male.
Carte alla mano e vista la situazione attuale, non si può escludere che, senza il supporto di Equinox, Clessidra decida anche di investire meno soldi nell’affare. Il che, tradotto in soldoni, significa che le offerte si ridurrebbero. E anche l’ipotesi di un’opa (offerta pubblica di acquisto) potrebbe diventare più remota.
Qualora, poi, le parti decidessero di non accordarsi, la cessione potrebbe anche saltare. E quindi Telecom si vedrebbe “costretta” a tenersi la propria controllata. Il che significa che la società di Tlc dovrà, forse, mettere mano al portafoglio. Ovvero Telecom potrebbe essere costretta ad un aumento di capitale per sanare le perdite di Timedia che potrebbero superare anche un terzo del suo capitale sociale.
L’ex monopolista delle Tlc non sta vivendo un momento semplice. I dividendi per il 2012 (e quelli degli anni a seguire) sono a rischio. I titoli, dopo un aumento avvenuto nelle scorse settimane in seguito all’annuncio di un progetto per la creazione di una rete europea, hanno subito un ribasso a Piazza Affari. Ad influire negativamente sulle azioni di Telecom i ribassi di Morgan Stanley che ha abbassato le stime sui dividendi del 2012 e, a seguire, da 0,04 a 0,02 euro ad azione.
Ricordiamo che Telecom ha un debito di circa 28 miliardi di euro. E la dirigenza spera di limitarlo a 25 entro il 2013. Si sperava di portarlo, già quest’anno, a 27,5 miliardi vendendo la controllata Timeida.
Ma, come detto in precedenza, la cessione è ancora a rischio. E anche se avverrà, stando alle cifre in ballo, non farà incassare a Telecom che mezzo miliardo.
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