Torna a far discutere la tematica del diritto all’oblio. A gettare benzina sul fuoco è addirittura Renato Vallanzasca. Non si tratta del famoso criminale, ma probabilmente di un omonimo che non vuole che il suo nome sia legato a quello del bandito. In ogni caso è pervenuta a Google una richiesta di oscuramento delle pagine dedicate a Vallanzasca. Pertanto, per ottemperare alla disciplina prevista dalla recente sentenza della Corte di Giustizia, Big G ha dovuto oscurare oltre 50 pagine di Wikipedia, rendendole irraggiungibili dal motore di ricerca. In realtà le voci dell’enciclopedia online sono ancora raggiungibili mediante l’utilizzo di altre parole-chiave, ma questo non placa il dibattito. Per Mr Wiki, Jimmy Wales, la sentenza sul diritto all’oblio rischia di creare pericolosi buchi nella storia, negando perciò un importante diritto all’umanità. Lila Tretikov, direttore di Wikimedia Foundation, ribadisce il concetto, sottolineando come la sentenza europea stia incidendo sull’accuratezza delle notizie. Del resto neanche Google, stando ad alcune dichiarazioni dei propri legali, è favorevole all’applicazione della sentenza.