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Vaccini ai giornalisti, il direttore de Il Mattino contro Odg Campania: “Corsa al privilegio”

La questione relativa alla priorità ai giornalisti per le vaccinazioni continua a far discutere. Dopo le polemiche roventi scaturite dalle dichiarazioni di Selvaggia Lucarelli prima e di Enrico Mentana poi, la vicenda si “sposta” in Campania. E assume i toni del confronto anche duro tra il presidente regionale dell’Ordine dei giornalisti, Ottavio Lucarelli, e il direttore de Il Mattino di Napoli Federico Monga.

E’ stato in Campania che l’Odg s’era adoperato per ottenere il pass ai vaccini a favore dei giornalisti che, dopo il fiume in piena di polemiche, è stato revocato dal presidente della Regione Vincenzo De Luca proprio mentre arrivavano, agli iscritti, le comunicazioni via mail dall’Odg sulla possibilità di accedere al vaccino. Una questione che aveva fatto insorgere anche il Sugc che ha stigmatizzato l’accaduto.

Ieri, nel rispondere alla lettera di un lettore che esprimeva i suoi dubbi circa l’opportunità di garantire ai giornalisti una corsia d’accesso privilegiata al vaccino, il direttore Monga ha usato parole durissime: “La letalità del Coronavirus è democratica, ovvero colpisce indipendentemente dallo stato sociale, economico o culturale altrettanto deve essere la campagna vaccinale per combattere l’epidemia. In questi giorni abbiamo assistito, invece, a una vergognosa e goffa corsa al privilegio da parte di alcuni rappresentanti delle corporazioni”.

Quindi l’accusa frontale: “Purtroppo tra questi si è distinto anche Ottavio Lucarelli, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Campania che ha provato, grazie al presidente De Luca invano, a far saltare la fila alla categoria in nome non si capisce di quale diritto o maggior rischio. Tanti lavoratori hanno contatti quotidiani e ravvicinati con altre persone”.

Monga ha rincarato la dose e ha scritto: “Non vedo una vera ragione, se non la difesa di casta, perché i giornalisti debbano venire prima delle cassiere dei supermercati o di un conducente di autobus o degli operai di un’industria metalmeccanica. Gli unici criteri da seguire, invece, sono la fragilità sanitaria e l’età. Solo per queste due variabili è dimostrato un legame con la letalità da Covid”.

Quindi ha concluso: “Allora insistiamo, e battiamoci, perché si faccia in fretta ma aspettiamo tutti il nostro turno. In fila. Democraticamente. Come hanno fatto il virus e il presidente degli italiani Sergio Mattarella”.

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