L’Usigrai va a congresso e non perde occasione di punzecchiare governo, politica e i vertici Rai. Il sindacato dei giornalisti di viale Mazzini celebrerà, il 13 gennaio, il congresso dal quale usciranno i nuovi vertici della rappresentanza. E che, con ogni probabilità, confermerà la posizione ultrascettica già espressa dal sindacato nel corso degli ultimi mesi. Una posizione che si legge anche nella nota Usigrai che annuncia la celebrazione del congresso stesso. “Lunedi prossimo l’Usigrai va a Congresso per rinnovare i vertici della rappresentanza sindacale delle giornaliste e dei giornalisti della Rai. Un rinnovo – spiegano dal sindacato – che arriva mentre il vertice dell’azienda di servizio pubblico appare paralizzato dallo scontro politico in Commissione di Vigilanza sulla nomina della presidenza Rai”. Ecco l’attacco: “Una situazione – prosegue l’Usigrai – che si trascina ormai da mesi tra i veti incrociati dei partiti e della maggioranza. Lo testimoniano gli interim affidati per le direzioni in scadenza di tre testate della Rai (Raisport, Tg3 e TgR) per le quali il vertice non procede alle nomine per non indispettire chi ormai nel governo ritiene assodato il controllo diretto sulle decisioni del servizio pubblico”. Ma non è finita perché l’Usigrai sottolinea: “E’ già finita in secondo piano la discussione avviata con gli Stati Generali sulla riforma della Rai, mentre ormai tra pochi mesi entrerà in vigore il regolamento Europeo sul Media Freedom Act che prevede nuove norme che garantiscano indipendenza ai vertici dei servizi Media Europei”.
La conclusione del sindacato è pessimista: “Dal Congresso, il Sindacato dei Giornalisti Rai lancerà un appello alla mobilitazione che parta dalle redazioni e coinvolga le forze sociali per riprendersi la Rai finanziata dai cittadini. Una Rai di tutti è la risposta del sindacato dei giornalisti alla logica proprietaria che caratterizza questa stagione della politica”.
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