L’Usigrai tira le orecchie al Tg1. Al sindacato dei giornalisti Rai non è piaciuta la scelta della testata, diretta da Monica Maggioni, di non mostrare le immagini della protesta di Ultima Generazione davanti al Senato. Per l’Usigrai, la scelta del Tg1 rischia di mettere in dubbio la notiziabilità delle proteste. E pertanto i colleghi chiedono che si apra un dibattito perché si faccia chiarezza sulle scelte e sulle possibilità delle redazioni in relazione ai diritti e, soprattutto, ai doveri che discendono ai giornalisti dal contratto di servizio.
In una nota, Usigrai ha affermato di non aver condiviso “la scelta del Tg1 di non mostrare le immagini della protesta degli attivisti del movimento Ultima generazione davanti al Senato”. “Pur nel rispetto dell’autonomia editoriale di ciascuna direzione di testata, il sindacato dei giornalisti – prosegue la nota dell’esecutivo del sindacato – non può non rilevare che scelte come quella adottata dal Tg1 rappresentino un problema rispetto alla missione stessa della Rai, come indicata nel contratto di servizio. Tra i principi richiamati dal documento, riguardo l’informazione di servizio pubblico, si legge che la Rai è tenuta ad assicurare, tra l’altro, ’la presentazione veritiera dei fatti e degli avvenimenti inquadrandoli nel loro contesto, nonché l’obiettività e l’imparzialità dei dati forniti, in modo da offrire informazioni idonee a favorire la libera formazione delle opinioni non condizionata da stereotipi”.
“Con il criterio adottato dal Tg1 – continua l’Usigrai – non si sono viste le immagini del Senato imbrattato dai manifestanti e domani non sappiamo quali saranno le proteste che si riterrà lecito mostrare e in base a quale criterio si legittimerà la scelta. Non si tratta dunque di trasmettere o meno le immagini della protesta ma di contribuire con tutte le informazioni disponibili al dovere di informare che è proprio del Servizio Pubblico e rispondere nella maniera più completa al diritto dei cittadini ad essere informati. Crediamo che su questo tema una riflessione vada fatta al più presto e chiediamo ai vertici aziendali un ampio confronto sul ruolo dell’informazione e la missione di servizio pubblico della Rai”.