Oggi l’Usigrai scenderà in piazza per la marcia della Pace di Assisi. L’annuncio del sindacato dei giornalisti Rai che ha deciso di ribadire il suo impegno a favore della pace e della risoluzione dei conflitti. Partecipando all’iniziativa, ormai storica, che si tiene da anni nella cittadina umbra.
L’Esecutivo del sindacato è convinto della propria scelta e ritiene che una scelta del genere debba coinvolgere tutti o, almeno, incidere sull’impegno lavorativo di tutti. Per l’Usigrai, la partecipazione alla marcia della Pace è da intendere come segnale per il dialogo. Che passa, chiaramente, da chi offre voce a chi voce non ne ha. E difatti, l’esecutivo Usigrai ha ribadito come “dare voce alle parole del dialogo è anche oggi il miglior antidoto alla guerra”.
Ma l’impegno per la pace va declinato, secondo l’Usigrai, nel lavoro giornalistico di ogni giorno. Accuratezza dell’informazione per raccontare il conflitto, da entrambe le parti, rappresenterebbe, per il sindacato Rai, la via più giusta per la ricomposizione della crisi. “Il ripudio della guerra è oggi più che mai anche nella ricerca della verità contro la propaganda dei regimi”. Proprio sulla questione relativa al racconto della guerra, nelle scorse settimane Usigrai aveva preso una posizione netta a sostegno dell’inviato del Tg2 Marc Innaro.
Innaro era stato accusato, da buona parte dei partiti, di essere autore di corrispondenze ritenute “eccessivamente” filorusse. In quell’occasione, a fronte delle richieste avanzate da alcuni parlamentari per fare luce attorno alla vicenda, si era alzata la voce del sindacato. “Contro il collega Marc Innaro sono state mosse accuse pretestuose e infondate. Un ascolto attento e non superficiale delle sue corrispondenze, anche quelle messe all’indice su organi di stampa, basterebbe a smentire le illazioni”.
E dunque: “Chiediamo all’azienda di non rimanere inerte davanti ad accuse infondate, capziose e di parte e di intervenire finalmente a difesa dei propri giornalisti che sul campo stanno assicurando un flusso informativo senza precedenti su tutte gli aspetti della guerra in corso in Ucraina”.
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