Tgr, i giornalisti hanno bocciato il piano proposto dal direttore Casarin. Lo ha annunciato in una nota l’Usigrai che ha dato conto del voto e dell’esito della consultazione che ha visto letteralmente trionfare i “no” con il 70 per cento dei suffragi. A pesare, secondo l’Usigrai, una proposta ritenuta “senza progetto” utile a dare un chance di sviluppo all’informazione su scala regionale. Sul voto, inoltre, sembra pesare anche il braccio di ferro che il sindacato e i cronisti hanno ingaggiato con l’amministratore delegato Carlo Fuortes.
Una nota ha fatto il punto sulla vicenda, dando all’Usigrai l’occasione per riepilogare tutti i punti critici e le lamentele espresse nei confronti dei piani aziendali. “Con oltre il 70% di no le giornaliste e i giornalisti della Tgr hanno bocciato il direttore Casarin e una proposta editoriale senza progetto per lo sviluppo dell’informazione regionale. Ribaltato il risultato del 2018: allora i sì furono 517, oggi al contrario sono stati 510 i no”. Numeri che restituiscono un quadro di profonda divisione tra giornalisti e vertici aziendali sull’argomento Tgr.
Per il sindacato “si tratta di un piano che non e’ stato approvato nel merito e nel metodo. Con il no, i giornalisti hanno anche rigettato l’ennesima violazione contrattuale dell’ad Fuortes: la mancata nomina dei condirettori e vicedirettori, ipotizzando una inedita e contrattualmente inesistente proroga”. E non basta. “Il tasso di riformismo del direttore e dell’azienda con questo piano editoriale si ferma al taglio di una edizione del Tg. Nulla dice e fa su come rilanciare l’informazione regionale per i territori e per le testate nazionali. E nemmeno su come indirizzare il prodotto editoriale guardando alle esigenze delle comunità locali, alle prese con gli effetti sociali e culturali della pandemia”.
Non è tutto da cancellare, però. L’Usigrai ha riportato alcune riflessioni su aspetti e proposte giudicate positive dai giornalisti nel piano presentato dalla direzione Tgr. “L’unica proposta di innovazione sul prodotto e sui linguaggi resta quella voluta dal sindacato: il web della tgr. Web e social Tgr che dopo essere partiti grazie alla spinta dell’Usigrai si scontrano oggi con l’incapacità dell’azienda di investire nella formazione necessaria per mettere online, nel nuovo portale dell’informazione Rai, le redazioni che da anni sono già in rete”.
L’appuntamento è, dunque, rimandato. E l’Usigrai si farà trovare pronta. “Entro due settimane il direttore Casarin dovrà ripresentare il piano editoriale. Ci auguriamo che l’azienda voglia cogliere l’occasione per riaprire il dialogo, mettendo da parte il taglio della terza edizione, e riprendere il confronto a partire dalla nostra proposta di un appuntamento con l’informazione regionale alle 22.30”.
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