Polemica Rai Gasparri-Usigrai, nella querelle si inserisce anche la Fnsi. In mezzo c’è Vittorio di Trapani, già segretario del sindacato dei giornalisti di viale Mazzini e attuale presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana. Nei giorni scorsi, il quotidiano Domani ha raccontato che sarebbe stato ritirato, dalla Rai, un documento “sgradito” al centrodestra. Si tratterebbe di una risposta a un’interrogazione presentata da Maurizio Gasparri sull’opportunità di affidare a una persona “non titolata” una “funzione da capo servizio”. Stando a quanto riporta il giornale, la replica Rai avrebbe smentito seccamente le accuse in capo a Di Trapani. Salvo poi ritirare quella risposta, con un atto che secondo i giornalisti “non ha precedenti” nella legislatura, perché necessarie “ulteriori verifiche sul caso”.
L’Usigrai ha azzannato Gasparri e in una nota accusa: “Se il vicepresidente del Senato della Repubblica scrive che la Rai ha fornito risposte probabilmente false, l’azienda ha il dovere di chiarire la sua posizione. La Rai può accettare che un Commissario di Vigilanza accusi la direttrice delegata proprio alle relazioni con le istituzioni di mentire? È un problema di credibilità dei vertici della concessionaria di servizio pubblico. Bisogna essere certi che nessuno in questa vicenda dica bugie. Qui ha ragione il senatore Gasparri ma, al contrario di quanto pensa lui, il problema non è di Trapani ma di Roma dove ha sede la Rai Radiotelevisione Italiana e pure il Parlamento, al quale qualche chiarimento su quanto è accaduto crediamo vada fornito”. Anche la Fnsi ha chiesto una reazione veemente all’azienda: “I vertici del servizio pubblico radiotelevisivo non possono accettare l’accusa di mentire in atti formali della Commissione parlamentare di vigilanza della Rai, accusa rivolta da un componente della stessa commissione. Le affermazioni del senatore Gasparri sono gravissime perché gettano discredito sul servizio pubblico, sui giornalisti del servizio pubblico, sulla Commissione di vigilanza Rai e sull’Usigrai”, tuona la segretaria generale Alessandra Costante che ribadisce in una nota apparsa sul sito istituzionale del sindacato: “La Rai chiarisca subito la questione del parere ritirato perché altrimenti presta il fianco a chi continua a gettare fango facendo aleggiare documenti e accuse solo attraverso tweet e dichiarazioni alle agenzie”.
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