Usigrai mette “fine” al rebus del dopo Fuortes. E lo fa “riconfermando” l’amministratore delegato al vertice Rai e stigmatizzando, contemporaneamente, il governo e la maggioranza che avrebbe voluto procedere a un riassetto di viale Mazzini. Il sindacato dei giornalisti Rai attacca senza mezzi termini e parla di “maldestro tentativo di sostituire prima del tempo l’ad della Rai, Fuortes” che al momento “pare fallito”.
Per l’esecutivo di Usigrai: “Chi fino ad oggi ha giocato sull’incertezza dei vertici per bloccare la Rai non ha più alibi”. La sigla sindacale richiama l’attenzione su altre necessità e su piani diversi della discussione e ricorda le iniziative e le proteste indette da qui a qualche settimana: “Si pretenda da questo vertice il piano industriale, si firmi il contratto di Servizio scaduto da mesi e si dia certezza di risorse con decisioni chiare sul canone Rai, come chiedono anche i sindacati che hanno proclamato lo sciopero per il 26 maggio”.
La nota Usigrai su Fuortes prosegue: “La prova di forza per chiudere prima del tempo il mandato dell’ad della Rai è l’ennesimo segnale di una legge di governance che non funziona e che l’Usigrai chiede da tempo sia cambiata per il bene del Servizio pubblico e per la certezza dovuta a cittadini e dipendenti rispetto agli investimenti e agli impegni sulla Rai”. Il comunicato si chiude con un auspicio per il prossimo futuro: “Per risollevare i conti in rosso dell’azienda non servono gli esercizi su teatri e teatrini da offrire al manager scelto dal Mef per la Rai, in cambio della poltrona. Questo vertice ha davanti oltre un anno di mandato, lo si metta in condizione di lavorare e lo si misuri sui risultati”.
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