Editoria

Usigrai, braccio di ferro con la Rai è sulla riforma dei vertici

Usigrai continua il braccio di ferro con la Rai, stavolta la polemica è sulla legge relativa alla nomina dei vertici di viale Mazzini. Il sindacato chiede di calendarizzare le proposte di legge in materia per cambiare, al prima possibile, gli attuali vertici aziendali. Il segretario Usigrai Daniele Macheda ha parlato alla conferenza stampa indetta dal gruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera dei Deputati. Macheda ha tuonato: “Per l’Usigrai la riforma della legge di nomina dei vertici Rai è da sempre una priorità. Bene le proposte di legge ma serve al più presto calendarizzare il dibattito in parlamento per arrivare all’approvazione di una riforma entro la scadenza del mandato dell’attuale vertice aziendale”.

Ma non basta. Macheda si dichiara pronto alla battaglia: “Il sindacato delle giornaliste e dei giornalisti Rai è pronto a dare in ogni sede, politica e sociale, il proprio contributo alla discussione e al confronto sulla Riforma della legge per il servizio pubblico radiotelevisivo e multimediale”. Quindi il segretario Usigrai ricorda che “i nostri suggerimenti li abbiamo formalizzati con un atto depositato al Senato già alla fine del 2021” ma “anche allora, dopo decine di audizioni della commissione parlamentare che doveva elaborare il testo, il lavoro non è approdato mai in Aula”. Quindi chiede di premere sull’acceleratore: “Sulla riforma non c’è tempo da perdere; anche il recente ricambio dei vertici e delle direzioni non risponde ad esigenze industriali o di prodotto ma esclusivamente alle richieste del mutato quadro parlamentare e di governo”.

Infine una stoccata al governo: “Anche le incertezze sulle risorse determinate dalle posizioni del ministro azionista che non scioglie il nodo sull’importo e le modalità di riscossione del canone – ha concluso Macheda – sono un segnale dell’urgenza di una riforma complessiva che assicuri alla Rai la necessaria autonomia e indipendenza per essere all’esclusivo servizio di tutti i cittadini e le cittadine”.

Luca Esposito

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