Il 2009 è partito male (il dato relativo al primo quadrimestre riferisce di un -18% rispetto allo stesso periodo del 2008) ma per la pubblicità i prossimi mesi dovrebbero essere migliori. Grazie alla televisione e a Intemet. Ne è convinto Lorenzo Sassoli de Bianchi, il presidente di Upa, l’associazione degli utenti pubblicitari che ieri, durante la presentazione dei dati relativi allo scorso anno ha dato un segnale di speranza al mercato.
«La pubblicità frena in Italia come in tutto il mondo. Tra i mezzi, la televisione si conferma portante, Internet rallenta la crescita e la stampa è in forte calo a livello globale», sostiene l’Upa. Per questa ragione. Sassoli de Bianchi caldeggia una svolta, soprattutto per quel che riguarda l’editoria. «Penso che la carta stampata debba cercare nel digitale forme di remunerazione», specifica il presidente di Upa. «Mettere in rete contenuti gratuiti non ha senso. Il lavoro dei giornalisti è messo alla pari delle informazioni che arrivano dalla gente, informazioni spesso distorte ma che sul web assumono la stessa importanza». Per arrivare a questo traguardo, «bisogna educare i lettori, gli utenti a riconoscere la professionalità, e a pagare per i contenuti. Ne va della vita degli editori. Va tutelato il copyright, e bisogna vincere pure la pigrizia dei giornalisti che stanno sempre in redazione e che invece devono uscire».
(Dalla rassegna stampa ccestudio.it)
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