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Ungheria, marcia indietro del premier Orban sulla tassa sull’utilizzo di Internet

Marcia indietro del governo ungherese sulla tassa di Internet. Il premier Viktor Orban ha abbandonato la proposta di fronte alle proteste della popolazione e allo sdegno della comunità internazionale. Orban, accusato da più parti di autoritarismo, crede di essere stato frainteso: “L’intenzione del Governo era quella di inserire una tassa sulle telecomunicazioni, non sull’uso di Internet. Non abbandoniamo la velleità di capire la questione finanziaria di Internet. E’ importante sapere dove vanno gli enormi profitti generati su Internet e se è possibile trattenerne una parte per il bilancio ungherese”.  L’imposta, per come era stata formulata, dava origine a legittime perplessità.  150 fiorini, circa 50 centesimi, a carico dei provider per ogni gigabyte scaricato dagli utenti. Critiche  erano piovute dal Commissario uscente per l’Agenda Digitale, Neelie Kroes, per la quale la tassa avrebbe fatto aumentare i costi di accesso a Internet per i consumatori.  Di fronte a questo nuovo prelievo fiscale le aziende sarebbero state costrette ad aumentare i prezzi e a rinunciare ad investimenti sulla banda larga. Almeno per ora tutto questo non avrà luogo.

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