L’Unci: “Aprire riflessione sull’informazione in Sicilia”

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L’Unci (Unione Cronisti Italiani) sostiene che il sequestro di 17 milioni di euro all’editore Mario Ciancio Sanfilippo pone una serie di interrogativi sull’influenza subita negli anni da una parte dell’informazione siciliana

«Il sequestro di 17 milioni di euro all’editore Mario Ciancio Sanfilippo costituisce un’evoluzione allarmante dell’inchiesta, ormai prossima all’approdo di un giudice terzo, che lo vede imputato di concorso esterno in associazione mafiosa». A sostenerlo e’ stato il Gruppo siciliano dell’Unci (Unione Cronisti Italiani). «La grave accusa nei confronti del piu’ importante editore siciliano, coproprietario anche di altri quotidiani largamente diffusi in Sicilia e che ha svolto un ruolo di vertice nell’editoria nazionale, pone una serie di interrogativi sull’influenza subita negli anni, fino ad oggi, da una parte dell’informazione siciliana sui temi del contrasto a Cosa nostra – prosegue la nota -. Nell’esprimere solidarieta’ ai dipendenti del gruppo editoriale per l’eventuale incertezza di conduzione aziendale, tuttora non ravvisabile, che la vicenda giudiziaria potra’ determinare, l’Unci continua a seguire con la massima attenzione l’evoluzione dei fatti processuali esprimendo sostegno all’azione della magistratura nella convinzione che l’inchiesta, al contrario di tante riflessioni parziali o mancate all’interno della categoria dei giornalisti, potra’ fare luce sul ruolo che l’editore ha avuto di eventuale condizionamento dell’autonomia e dell’indipendenza dell’informazione prodotta dal suo gruppo, e non solo, anche e soprattutto a tutela di quei colleghi che in quelle testate continuano a lavorare in maniera deontologicamente corretta e professionalmente ineccepibile».

fonte: www.francoabruzzo.it

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