A questo si aggiungono i dubbi relativi al merito della delibera: analisi di mercato troppo datate, ma soprattutto le inesattezze sull’indicatore WACC. Si tratta del costo del capitale riconosciuto a Telecom Italia, un parametro molto rilevante per la determinazione dei prezzi di accesso. La conferma del provvedimento ha suscitato reazioni opposte tra gli operatori. Telecom, che si è sempre lamentata per l’effetto negativo che la diminuzione dei prezzi avrebbe sugli investimenti, ha promesso l’esperimento di ogni azione idonea a tutela dei propri interessi. Soddisfatti, invece, gli altri operatori, tra cui Vodafone e Fastweb, per i quali il provvedimento favorisce la parità di condizioni nel mercato.
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