Si chiude con un provvedimento del Tar Lazio la lunga controversia avente ad oggetto le tariffe dell’unbundling fissate dall’Agcom per il 2013. Il tribunale amministrativo ha bocciato i ricorsi presentati da Telecom e Fastweb per l’annullamento della delibera 727/13. I due operatori hanno proposto opposti motivi di doglianza, con riferimento comune al Wacc, il parametro sul costo del capitale. Per l’ex monopolista l’Agcom ha sottostimato i prezzi per la gestione dell’infrastruttura, non garantendo un ragionevole margine di profitto sul capitale investito. Fastweb ritiene, invece, che le valutazioni dell’Autorità siano state effettuate eccessivamente al rialzo. Nella vicenda sono entrati anche Wind e Vodafone, eccependo l’inammissibilità e l’infondatezza del ricorso di Telecom. Il Tar Lazio ha bocciato le argomentazioni di Fastweb e Telecom, che avevano effettuato una comparazione tra il Wacc della delibera sotto esame e quello determinato nella precedente 238/13. Per i giudici il valore più basso è dovuto ad una differenziazione nelle metodologie di calcolo relativa all’equity risk premium, una delle componenti del Wacc. L’Erp è stato calcolato sulla base delle serie storiche dei rendimenti delle azioni. Pertanto il Tar ha ritenuto priva di contraddittorietà la delibera Agcom.
Giannandrea Contieri
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