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Unbundling, comincia l’esame dell’UE sulla diminuzione delle tariffe

La delibera Agcom sulla diminuzione delle tariffe per unbundling e bitstream è ufficialmente sotto la lente dell’Unione Europea. L’Autorità aveva tempo fino all’11 Gennaio per giustificare la sua decisione. Lo ha fatto con un giorno d’anticipo, ma la sensazione è che qualsiasi argomentazione risulterà vana. Diplomatica Neelie Kroes: “Dobbiamo prima studiare le risposte per valutare se è possibile prendere provvedimenti ”. Erano state di tutt’altro tenore le dichiarazioni a seguito del rifiuto da parte dell’Agcom di recepire le indicazioni della Raccomandazione trasmessa il 12 dicembre.- In quell’occasione si era parlato di azioni legali a carico del Garante . In pratica, l’apertura di una procedura di infrazione contro l’Italia. Il nostro paese ci ha fatto il callo, ma un procedimento di questo genere contro un’autorità amministrativa sarebbe una novità assoluta nella prassi.

Come si è arrivati a questo? Le critiche verso il provvedimento nascono a causa dell’incertezza dei dati presentati, che sarebbero relativi ad analisi di mercato troppo vecchie per essere rilevanti. Un altro punto interrogativo è rappresentato dalla determinazione del WACC, un parametro economico che incide notevolmente sui livelli dei prezzi d’accesso. La Commissione accusa l’Autorità di aver stabilito le tariffe con un indicatore che differisce nel valore da quelli prefigurati nelle ultime consultazioni pubbliche. All’UE, poi, non è andato giù che l’Agcom abbia ignorato una recente raccomandazione sulla metodologia di determinazione dei costi uniformi. Andando, perciò, controcorrente rispetto alla linea d’azione suggerita dalla Kroes per la formazione di un mercato unico delle telecomunicazioni.

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