I giornalisti della Lombardia stanno raccogliendo fondi per sostenere le famiglie dei colleghi afghani. Il rischio di ritorsioni è altissimo. È tempo di concretezza, dunque. E solo qualche giorno fa, la media company Deutsche Welle ha denunciato l’uccisione di un parente di un giornalista che, ormai da tempo, ha lasciato l’Afghanistan per la Germania.
L’associazione lombarda dei giornalisti, nei giorni scorsi, ha avviato una raccolta fondi per sostenere cronisti e familiari. Che in Afghanistan, con il cambio di regime a Kabul e il ritorno dei talebani, rischiano davvero tanto. Si tratta di cinquecento persone, una lista stilata dalla Federazione internazionale dei giornalisti insieme ai colleghi della federazione europea. Proprio l’Ifj ha avviato l’iniziativa e l’Alg ha inteso associarsi allo sforzo a cui ha aderito anche la Fnsi.
L’obiettivo è riuscire a offrire loro un asilo sicuro. Tentare di portarli in Europa o, nella peggiore delle ipotesi in cui l’espatrio venga loro negato, allestire case rifugio. In cui possano trovare, giornalisti e loro familiari, protezione dalle violenze e dai pericoli dei talebani. Uno sforzo internazionale per consentire la tutela dei diritti umani minimi. Alg ha reso noti, agli interessati, le modalità per donare. In particolare si potrà effettuare un “versamento-bonifico sul conto corrente intestato ad Associazione Lombarda dei Giornalisti presso Banca Intesa, codice Iban IT90S 030690 94211 00000001410 con causale “Raccolta fondi pro giornalisti afghani”.
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