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UNA NUOVA LEGGE SULL’EDITORIA, IL CORECOM CAMPANIA ACCELERA (IL DENARO)

Una riunione urgente tra i capigruppo regionali e gli operatori della comunicazione per mettere all’ordine del giorno la discussione sul testo di legge di riforma della comunicazione in Campania. Lo chiedono i capigruppo Tonino Scala (la Sinistra) e Nicola Marrazzo (Idv) primi firmatari del provvedimento che prevede incentivi alle piccole e medie imprese editoriali che si consorziano.
Ad accelerare su una legge di sistema è anche il Corecom Campania presso il quale ieri si è costituito un tavolo di lavoro: il primo atto è un ordine del giorno con il quale si è deciso di chiedere un incontro con la presidenza del Consiglio regionale e delle Commissioni competenti per affrontare il nodo di una riforma legislativa per il comparto.
I partecipanti al tavolo di lavoro erano il presidente del Corecom, Gianni Festa, il vicepresidente Vincenzo Todaro, i componenti del comitato Pietro Funaro e Francesco D’Ippolito, i rappresentanti dell’Unione degli operatori della comunicazione, la Federazione italiana Liberi editori, l’Unione cronisti, Assostampa, Inpgi, Ordine dei Giornalisti, Ungp e il portavoce della presidenza del Consiglio. L’obiettivo è arrivare al più presto a una legge di sistema per l’informazione.
Il tavolo di lavoro ha anche condiviso l’idea di lanciare una conferenza sull’editoria da realizzare a breve. “La legge di sistema sull’editoria in Campania: un ritardo di 89 anni da colmare a tempo di record. L’iniziativa del Corecom, che dopo sette anni di attesa ha preso il posto del Corerat, trova — commentano Ordine dei giornalisti e Assostampa in una nota – il più convinto consenso e la più fattiva partecipazione, nel rispetto dei ruoli.
Intanto, mentre Tonino Scala e Nicola Marrazzo spingono per mettere all’ordine del giorno il provvedimento sulla comunicazione appena depositato, uno stop arriva dall’azzurro Luciano Passariello, il quale invita i colleghi a ritirare la proposta di legge “che tra l’altro affronta una porzione del problema, sottoponendola, invece, all’organismo di cui il Consiglio regionale si è dotato, chiedendo che la stessa venga riproposta dal Corecom al Consiglio per la discussione”. (Dalla rassegna stampa ccestudio.it)

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