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“Una faida tra giornalisti rischia di offuscare un lavoro pulito”

Il presidente della Camera dei Deputati Laura BoldriniIl presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini
Il presidente della Camera dei Deputati Laura Boldrini

Non sono andate giù al vicepresidente Pd della Camera Roberto Giachetti le indiscrezioni di stampa relative al metodo di selezione del nuovo responsabile Comunicazione di Montecitorio e a una mancanza di trasparenza nella scelta. La “prescelta” a ricoprire questo ruolo, secondo alcuni organi di stampa, sarebbe Anna Masera de La Stampa di Torino. Una notizia “mal digerita” dai cronisti romani. “Una misera faida tra giornalisti – le  parole di Giachetti – rischia di offuscare un lavoro pulito, trasparente e innovativo”. “La vicenda del responsabile della comunicazione, così come in malafede qualcuno l’ha voluta diffondere e così come superficialmente qualcuno l’ha voluta pubblicare – ha proseguito Giachetti – dimostra che purtroppo ogni mondo è paese. Grazie alla Presidente della Camera Laura Boldrini (che ha consentito di innovare la prassi in base alla quale ogni Presidente ha nominato sempre direttamente il Capo ufficio stampa) è toccato al Comitato per la Comunicazione, che ho l’onore di presiedere e che è composto da nove deputati appartenenti a gruppi di maggioranza e di opposizione, il compito di gestire questa nomina”. Eccolo poi, punto su punto, fare chiarezza sul metodo di scelta: “1) Abbiamo innanzitutto deciso di procedere alla individuazione di un responsabile della comunicazione in luogo di un semplice capo ufficio stampa. 2) Abbiamo garantito che questa innovazione non costasse un euro in più nel bilancio della Camera. 3)Abbiamo per la prima volta scelto la strada di un avviso pubblico. 4)Sulla base dei criteri stabiliti e dei curricula pervenuti abbiamo proceduto a tre successive selezioni: da 744 curricula pervenuti a 477; tra questi ne abbiamo scelti 31 ed infine dai 31 siamo arrivati ai 7 per i quali abbiamo stilato una graduatoria sulla base delle indicazioni incrociate tra tutti i membri del Comitato (tre candidati con 5 indicazioni, uno con 4 indicazioni, tre con 3 indicazioni). 5) La proposta delle sette persone prescelte sarà sottoposta la prossima settimana all’Ufficio di Presidenza (composto da venti deputati rappresentanti di tutti i gruppi parlamentari) a cui spetterà il compito della scelta definitiva. 6) Abbiamo stabilito prima della decisione finale di procedere a singole audizioni di ciascuno dei 7 selezionati. Tutto questo è stato fatto sempre all’unanimità dei componenti del Comitato. E’ dunque falso che vi sia stata qualunque spaccatura ed è falso che si sia già deciso su un nome. Sarebbe bastato che prima di diffondere e scrivere falsità ci fosse stata l’esigenza di informarsi da chi direttamente ha gestito il percorso. Invece si è scelta un’altra strada che lascia al contrario il dubbio di essere molto più diretta ad ottenere il risultato opposto a quello che si denuncia: silurare prioritariamente questo o quel candidato senza risparmiarsi di gettare un po’ di discredito gratuito e immotivato sull’Istituzione Camera dei Deputati. I sette candidati prescelti sono tutti professionisti di prim’ordine, saranno tutti ascoltati ed alla fine sarà un organo collegiale a decidere con la medesima serietà e libertà con la quale è stata fatta ogni selezione. Forse a qualcuno questo dispiace ma è la pura e semplice verità”. Tra una settimana il verdetto finale.

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