Il 13 dicembre 1953 veniva pubblicato il primo numero del settimanale regionale cattolico La Voce e domani si festeggiano i sei decenni di vita dello strumento di comunicazione. Nato, su sollecitazione di Papa Pio XII, voleva contrastare il rischio della perdita della fede nelle masse contadine e operaie del tempo. Un settimanale unico per le allora 14 Diocesi umbre (oggi sono 8), frutto di un progetto che ha visto collaborare vescovi, Azione cattolica e direttori dei settimanali diocesani già esistenti.
La rivista, diretta dal 1 gennaio 1984 da mons. Elio Bromuri, ha avuto tra i suoi redattori e collaboratori Marco Tarquinio (oggi direttore di Avvenire), Luca Diotallevi (oggi docente universitario di Sociologia) e Daris Giancarlini (oggi giornalista Ansa). In sessant’anni La Voce ha colto ed approfondito i cambiamenti della società e della Chiesa, locale e universale, restando sempre ancorata alle questioni piu’ rilevanti del territorio regionale.
”Nelle pagine del settimanale – ha detto mons. Bromuri – si trova la narrazione di un territorio che si è venuto configurando progressivamente come Regione sul piano istituzionale. La dimensione regionale infatti, così come è ancora oggi, esisteva dal punto di vista ecclesiale circa 20 anni prima che si istituisse la Regione Umbria dal punto di vista amministrativo”.
Il direttore, facendo riferimento alla crisi della comunicazione, ha ribadito con forza che ”il valore della regionalità, comprensiva e inclusiva delle singole città e diocesi in un unico progetto di comunicazione sociale ben definito, è stato ed è tuttora una scelta felice e in qualche modo necessaria per la realtà dell’Umbria”.
In questi anni, il settimanale ha colto non solo le trasformazioni antropologiche, culturali e spirituali della collettività, ma anche quelle di natura tecnologia, La Voce, nel 1994, è stata tra i primissimi giornali in Italia a dotarsi di un proprio sito (www.lavoce.it).