Ue affila le armi contro fake news

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La lotta contro le fake news entra nel vivo a Bruxelles, che affila le armi per contrastare non più solo i contenuti illegali diffusi online, ma anche le false informazioni che proliferano grazie ai social media. La Commissione Ue, in occasione di una Conferenza di alto livello aperta dalla commissaria al digitale Mariya Gabriel, ha lanciato oggi una consultazione pubblica aperta a media, piattaforme social, ricercatori, autorità pubbliche e cittadini sino a metà febbraio, chiedendo opinioni e proposte su cosa debba essere fatto a livello europeo per affrontare il fenomeno delle fake news.Tre gli aspetti chiave su cui Bruxelles chiede contributi: innanzitutto la definizione delle diverse dimensioni del problema, dalla percezione dei cittadini al loro comportamento mediatico, poi la valutazione delle misure già prese per contrastare il problema, e infine le possibili azioni future per rafforzare la diffusione di notizie affidabili e il loro accesso ai cittadini. Altra azione lanciata da Bruxelles, la costituzione di un gruppo di alto livello di esperti sulle fake news, per cui sono aperte le candidature sino a metà dicembre con l’obiettivo di avere una selezione equilibrata tra società civile, università, rappresentanti dei media, società civile e così via. Il gruppo di lavoro dovrà cominciare la sua attività subito a gennaio. L’obiettivo della Commissione Ue è quello di presentare così per la primavera 2018 una strategia ad hoc con una comunicazione sulle fake news e la disinformazione online, a cui contribuiranno anche a marzo un Eurobarometro sul tema e i risultati della consultazione pubblica, e ad aprile il rapporto del Gruppo di alto livello. La diffusione delle fake news “è sintomo di una malattia dell’informazione” che mostra “la vulnerabilità delle nostre società” che dovrebbero essere “vaccinate”, ha avvertito la commissaria Gabriel, invitando a fare attenzione anche alle competenze mediatiche e digitali dei giovani, sottolineando l’importanza del “ruolo dell’informazione nell’educazione”. Da qui il suo invito a unire le forze per “lottare contro l’epidemia di false informazioni online”, seguendo i “quattro punti cardinali” di “trasparenza”, “diversità dell’informazione”, la sua “credibilità” e la necessità di “soluzioni inclusive” per avere così una “informazione affidabile, plurale e di qualità”. A fine settembre la Commissione era già intervenuta con la pubblicazione di linee guida per le piattaforme online come Facebook o Twitter in merito ai contenuti illegali, come incitazione all’odio o al terrorismo, per la loro identificazione e rimozione rapida. Bruxelles valuterà a fine anno se queste si sono rivelate efficaci e, in caso negativo, non esclude di passare a una vera e propria azione legislativa in materia. (ansa)

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