Nelle scorse ore è scoppiata la polemica sull’inviato Tg2 a Mosca Marc Innaro. Il Pd ha attaccato il giornalista ritenendo la sua narrazione troppo filorussa. E pertanto ha presentato un’interrogazione per chiedere conto dell’operato di Innaro. In particolare, è finito sulla graticola un suo intervento in cui ha dato conto delle tensioni geopolitiche nell’area, riferendo di responsabilità di Kiev nell’evoluzione della vicenda che sta sconvolgendo l’Europa.
Per i democratici, come riporta Repubblica, Marc Innaro “ha sostanzialmente confuso il piano dei fatti da quello delle opinioni attribuendo, come un fatto acquisito, la responsabilità della guerra in Ucraina all’avanzare della presenza della Nato ad Est provocando in tal modo la reazione della Russia guidata da Putin che, a giudizio del giornalista, sarebbe stata poco capita e rispettata dall’Occidente in questi e negli scorsi anni. Al di là delle libere e legittime opinioni che si possono avere sul punto, si tratta appunto di una opinione, che appare peraltro allineata all’attuale propaganda russa”.
A difesa del giornalista del Tg2 è arrivata una nota del Fiduciario dei corrispondenti in seno all’esecutivo Usigrai. “Contro il collega Marc Innaro sono state mosse accuse pretestuose e infondate. In decenni di attività si è sempre distinto per competenza e rigore. Qualità che non sono venute meno neanche nei momenti più concitati e difficili di questi giorni di guerra. Un ascolto attento e non superficiale delle sue corrispondenze, anche quelle messe all’indice su organi di stampa, basterebbe a smentire le illazioni infamanti e riprovevoli che vogliono fare di lui un seguace di Putin”.
Ma non è tutto perché l’Usigrai ha concluso così il suo documento. “Chiediamo all’azienda di non rimanere inerte davanti ad accuse infondate, capziose e di parte e di intervenire finalmente a difesa dei propri giornalisti che sul campo stanno assicurando un flusso informativo senza precedenti su tutte gli aspetti della guerra in corso in Ucraina”. La vicenda, inoltre, agita anche lo scontro politico. Dopo la mossa del Partito democratico, arriverà la reazione di Fratelli d’Italia.
Il commissario di vigilanza Rai in quota Fdi, Federico Mollicone, ha annunciato battaglia. “Presenteremo un quesito in Vigilanza Rai con il capogruppo Santanchè sulle inquietanti rivelazioni che La Repubblica ha riportato sulle pressioni politiche che il PD sembra stia attuando in Rai”. Mollicone ha concluso: “Il lavoro del servizio pubblico e giornalisti va tutelato. Questo dimostra ció che Fdi ha sempre sostenuto: il Pd governa la Rai, con buona pace del centrodestra che ha sostenuto Fuortes”.
[…] Ma l’impegno per la pace va declinato, secondo l’Usigrai, nel lavoro giornalistico di ogni giorno. Accuratezza dell’informazione per raccontare il conflitto, da entrambe le parti, rappresenterebbe, per il sindacato Rai, la via più giusta per la ricomposizione della crisi. “Il ripudio della guerra è oggi più che mai anche nella ricerca della verità contro la propaganda dei regimi”. Proprio sulla questione relativa al racconto della guerra, nelle scorse settimane Usigrai aveva preso una posizione netta a sostegno dell’inviato del Tg2 Marc Innaro. […]